Preferirei difendere, e, più ancora, prendere atto del consenso, verso altri che non i Grillini. Ma sembra che oramai il “tiro al grillino” sia una buona usanza nazionale e che per farlo siano buone anche le falsificazioni e le cavolate. Questa non è la strada per contrastare e superare l’antipolitica, il populismo etc. etc.
La Consigliera Grillina di Biella che viene additata come una fans dei terroristi per aver parlato di “omicidio” del terrorista bloccato dalla Polizia Italiana ed aver “parlato male” di chi gioisce di quella morte, è oggetto di questa odiosa forma di persecuzione.
Che si disperi per quell’uccisione potrà anche avere motivi allarmanti. Ma non ha detto né il falso né una bestemmia parlando di “omicidio” (che tale è, anche giuridicamente, quello giustificato dalla legittima difesa, dall’adempimento di un dovere, dallo stato di necessità, tutti “esimenti” di quello che resta pur sempre un “omicidio”). Ha premesso che i poliziotti hanno “fatto solo il loro dovere”. Si potrebbe aggiungere che, anche ai fini della lotta al terrorismo sarebbe stato meglio poter prendere vivo quello sciagurato. Punto.
Ma è certo che esultare, anziché per il fatto che un terrorista sia stato bloccato, perché si è stati costretti ad ucciderlo è cosa spiegabile, ma non certo condivisibile. Anche se i poliziotti hanno fatto benissimo a non rischiare ulteriormente la loro vita per non ucciderlo.
Può darsi che i pensieri reconditi della Consigliera siano altri, ma nelle sue parole non mi pare che vi sia motivo di scandalo.
Se le avesse dette un prete, un vescovo e, magari, Papa Francesco, con intendimento, magari, di rammarico per il fatto che non fosse stata data, invece, la caccia ai fabbricanti di armi e di camion etc. etc. gli stessi oggi scandalizzati ne avrebbero esaltato l’esemplare valore morale.
Siamo (credo, parlo comunque per me) contro la pena di morte. E nemmeno possiamo gioire per un omicidio, benché per legittima difesa (ché, tuttavia dovrebbe essere più ampiamente riconosciuta).
Ma è decisamente odioso il fatto che sentimenti analoghi (almeno in parte) siano rinfacciati a qualcuno perché Altre, gravi e preoccupanti sono le considerazioni da porsi per l’episodio in questione e per il dilagante terrorismo, che non si combatte né col “gioire” per l’ammazzamento di uno di questi disgraziati, né con l’attribuire la colpa del terrorismo e guerre ai fabbricanti di camion.
Mauro Mellini