324 controlli, 16 comunicazioni di notizia di reato, 6 sequestri, 41 sanzioni amministrative, questi i numeri dei controlli posti in essere nel corso dell’ultimo anno da parte del Corpo Forestale dello Stato di Chieti, sulla condizione di scarichi e depuratori della Provincia. Gravi le carenze rilevate, sia da un punto di vista amministrativo, posto che numerosi sono gli scarichi privi di autorizzazione, sia quanto al funzionamento degli impianti di depurazione: le analisi delle acque di scarico fatte dall’ARTA di Chieti, la cui collaborazione è stata costante e preziosa, hanno infatti spesso evidenziato il superamento dei limiti tabellari previsti dal Codice sull’ambiente, per i parametri biologici e chimico fisici. Il Comando Stazione Forestale di Ortona, tra i più attivi sul tema, su 66 scarichi controllati nei nove comuni di competenza (Ortona, Tollo, Orsogna, Crecchio, Arielli, Canosa Sannita, Poggiofiorito, Ari e Giuliano Teatino), ha contestato 33 illeciti amministrativi, per un importo complessivo di 141.000,00 euro (per scarichi non autorizzati, scarichi fuori tabella, mancato rispetto delle prescrizioni previste nei titoli autorizzativi) ed inoltrato all’Autorità Giudiziaria 5 comunicazioni di notizia di reato a carico dell’Ente gestore degli impianti e di alcune cantine (per scarichi su suolo, scarichi di acque industriali non autorizzati, danneggiamento aggravato di acque pubbliche, getto pericoloso di cose, danneggiamento beni paesaggistici). Sorprende poi il dato relativo ai depuratori comunali controllati: su 25, 14 erano privi di autorizzazione allo scarico o con autorizzazione revocata e quasi tutti malfunzionanti. In particolare in un depuratore, sito in località Valle Botte di Giuliano Teatino, sono state rinvenute sostanze pericolose (rame e zinco) nei reflui, al di sopra dei limiti di legge. Unico dato positivo si è registrato sul depuratore comunale di Arielli, sotto sequestro dal 2015; qui, grazie all’intervento della Forestale e proprio a seguito del sequestro, sono state realizzate dalla SASI spa infrastrutture depurative suppletive, tanto che i successivi controlli hanno rilevato la non pericolosità dei reflui industriali scaricati nel torrente antistante. Quanto ai controlli degli scarichi aziendali, il Comando Stazione di Ortona si è concentrato prevalentemente sulle cantine: per quattro di esse, tre di Ortona ed una di Giuliano Teatino, sono scattati i sequestri del sistema fognario per scarico di acque reflue industriali prive di autorizzazione, su corpi idrici e sul suolo e sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria i rispettivi Legali Rappresentanti. Oltre al cattivo funzionamento di depuratori e scarichi aziendali si è poi registrata una rilevante, presenza sul territorio di scarichi abusivi. Tra tutti, uno scarico di acque reflue urbane sul suolo a Caldari, in agro di Ortona, privo di qualsiasi sistema di depurazione, con parametri di Escherichia Coli esorbitanti, pari a 65.000.000 UFC/100 ml. Il Corpo Forestale ha segnalato quanto accertato anche a tutti gli Enti pubblici interessati, come i Sindaci dei Comuni controllati, i preposti Uffici Regionali e la ASL, affinché, ciascuno secondo le proprie competenze e responsabilità ponga in essere ogni iniziativa volta alla realizzazione ed al buon funzionamento degli impianti di trattamento e depurazione delle acque, pubblici e privati, non soltanto a beneficio della salute delle acque dei fiumi e del mare, ma anche quale importante segno di civiltà. L’attività di monitoraggio e controllo sugli scarichi dei depuratori costituisce una priorità per il Corpo Forestale dello Stato, posto che il malfunzionamento degli impianti di depurazione rappresenta una importante causa di compromissione degli ecosistemi acquatici, che si ripercuote direttamente sulla salubrità dell’ambiente.