Ed ecco che improvvisamente il 10 dicembre i giornali internazionali lanciano i titoloni con la grande notizia del giorno : La CIA è sicura che la Russia abbia aiutato Trump a vincere l’elezione americana”.
Che dal giorno dell’elezione di Trump e dalla richiesta del Presidente Obama di far luce sull’eventuale ruolo dei servizi russi la CIA abbia ottenuto vere informazioni e conferme è assai possibile ma già il giorno della vittoria del neo Presidente US era possibile porsi delle domande, ed anche prima.
Trump, il “self-made man” che di self-made non ha nulla, aveva già fatto sorgere dei dubbi riguardo ai suoi interessi pro-russi.
I dubbi erano già nati al momento della scelta dei membri della campagna presidenziale, legati a doppio filo con il governo russo e con il mondo della mafia russa. Tra i suoi interessi, il petrolio e gli accordi con la Russia che già in passato hanno visto gli attuali collaboratori di Trump operare nelle vicende ucraine. Prendiamo il suo consulente elettorale Paul Manafort, che era riuscito a far vincere in Ukraina il pro-russo Viktor Yanukovych e che ha dovuto lasciare la campagna di Trump in agosto perché il suo nome appariva nella contabilità segreta di Yanukovych. Vogliamo nominare, fra i tanti, Dmytro Firtash che ha fatto fortuna con la russa Gazprom? Chiamasi relazioni pericolose, ma pericolose per chi? Le elezioni americane sono targate Gazprom e le prime conseguenze le vedremo presto anche in Europa. Tra qualche tempo si parlerà di Felix Sater, il russo-americano che spera di ridar lustro alla propria carriera e della più grande frode fiscale portata a termine negli USA, del riciclaggio, della mafia russa ecc…
Ora la CIA tira fuori dal cappello gli hacker russi che avrebbero aiutato Trump. Peccato che già a fine novembre scorso gli stessi hackers ora sospettati fossero temuti dalla Germania anch’essa prossima alle elezioni. Angela Merkel in persona, dopo diversi cyber attacchi, aveva dichiarato che la Russia è un’adepta della guerra virtuale. Un’offensiva è già stata subita dalla Deutsche Telekom. Il giornale tedesco Tagesspiegel ha affermato di avere delle informazioni che indicherebbero il gruppo di hacker russi Sofacy – detto APT28 o PawnStorm.
Germania, USA… chi sarà il prossimo? Più che nel 2016, presto il 2017, sembra di vivere un vecchio “James Bond”.
Luisa Pace