Banchetto elettorale di Renzi, ospite di Obama alla Casa Bianca.
Il successo di questa operazione è indiscutibile. Ed anche scontato. Che ne capisce Obama di quello che significano, che so, le 476 parole (in italiano) dell’art. 57 (modificando) della nostra Costituzione? Avrà chiesto all’oste (cioè al suo ospite) se il vino è buono, ricevendone entusiastiche valutazioni.
Oppure avrà chiesto informazioni alla Banca Morgan.
Questo il suo contributo, più alla campagna elettorale (voto degli Italo-Americani) della sua pupilla Ilary Clinton che a quello di Renzi. La scorrettezza nella intromissione cafona nelle più delicate vicende italiane poco pesa al Presidente sotto sfratto.
Tanto a fine anno se ne va.
Quello che è, al contempo, grottesco e malinconico, è che quel simposio (ripetiamo: ci auguriamo che, almeno, anche il menù non sia risultato indigesto per nessuno) in fondo, è stato un gesto di solidarietà tra sfrattati: uno per fine contratto, l’altro per causa in corso per svariate inadempienze contrattuali.
Sarà stata una faticaccia noiosa. Ma, tanto, le spese, che, specie per quel che riguarda la trasferta di Renzi e Signora non sono nemmeno indifferenti, le paga Pantalone.
Pantalone Italiano, soprattutto.
Mauro Mellini