SOS VILLAGGI DEI BAMBINI AL VERTICE DELLE NAZIONI UNITE PER I RIFUGIATI E I MIGRANTI
Il 19 settembre si svolgerà a New York il vertice delle Nazioni Unite per i rifugiati e migranti. L’ Assemblea Generale si riunirà per guidare lo sviluppo di un approccio globale per affrontare i grandi movimenti di persone attraverso le frontiere. SOS Villaggi dei Bambini Internazionale parteciperà con una delegazione condividendo le buone pratiche del grande lavoro svolto, in tutto il mondo, con rifugiati e migranti. “Nel corso dell’ultimo anno, SOS Villaggi dei Bambini ha risposto alla crisi dei rifugiati facendo quello che sappiamo fare meglio: aver cura dei bambini vulnerabili e delle famiglie, proteggendoli e lavorando per riunirli, in caso di separazione forzata. Forniamo luoghi sicuri dove i bambini possano divertirsi, imparare e poter essere semplicemente bambini. Ci prendiamo cura e diamo sostegno ai minorenni non accompagnati e ai bambini separati dalle loro famiglie. Inoltre, offriamo sostegno emotivo alle famiglie che soffrono il trauma del conflitto e della migrazione. Diamo anche la possibilità alle famiglie, attraverso punti di comunicazione, di connettersi con i propri cari lontani – afferma Siddhartha Kaul, presidente di SOS Villaggi dei Bambini Internazionale – Ma il nostro lavoro non finisce qui. Dobbiamo essere vigili nel garantire che le comunità ospitanti e i governi rispettino il diritto dei bambini rifugiati alla cura, all’accoglienza e all’istruzione. E non dobbiamo mai perdere la nostra compassione. I bambini che hanno subito traumi e sono soli devono essere accolti con amore, sicurezza e la promessa di un’infanzia migliore”.
I messaggi chiave di SOS Villaggi dei Bambini al Summit
- Un bambino è prima di tutto un bambino e i suoi diritti in quanto tali devono essere rispettati senza discriminazioni. Il diritto internazionale sulla difesa dei diritti esiste già, deve solo essere rispettato.
- Un bambino non deve mai essere arrestato a causa della sua situazione migratoria. Ci sono opzioni di accoglienza che rappresentano un modo migliore per proteggere e garantire i suoi diritti e il suo benessere.
- Le famiglie devono essere sostenute in modo che possano stare insieme in tutti i paesi di origine, di transito e di destinazione. Il ricongiungimento familiare deve essere una priorità in ogni momento.
- I bambini non accompagnati e separati sono i più vulnerabili e la loro protezione deve essere indirizzata e garantita in ogni momento.
- Le voci dei bambini devono essere ascoltate, in conformità con l’età e la maturità, in ogni processo decisionale della loro vita.
L’emergenza
21,3 milioni di persone nel mondo hanno dovuto abbandonare il paese di origine a causa di conflitti, disordini o catastrofi naturali. 41 milioni sono sfollati all’interno dei propri paesi e 3,2 milioni di persone sono in cerca di asilo (UNHCR). I bambini sono la metà. Parliamo quindi di circa 33 milioni di bambini. L’emergenza dei rifugiati e il consistente aumento del numero di persone in cerca di protezione e sicurezza, in Europa, hanno scatenato dibattiti e confronti politici. Più di 1 milione di persone in fuga da conflitti e persecuzioni (provenienti da Afghanistan, Iraq e Siria) sono entrati in Grecia tra il gennaio 2015 e marzo 2016. Le donne e i bambini erano il 60 per cento all’inizio del 2016. Il numero di bambini non accompagnati è aumentato drammaticamente nell’ultimo anno. Il numero di sfollati non tocca solo l’Europa. Turchia, Libano e Giordania ospitano molti più rifugiati dal conflitto in Medio Oriente che l’Unione Europea. Etiopia e Kenya hanno ospitato un’intera generazione di rifugiati in fuga dalla guerra in Somalia. I conflitti hanno provocato flussi immigratori in Africa centrale, nel Sahel africano, in Ucraina, nel Caucaso e in Asia meridionale. Le famiglie scappano per dare ai figli la speranza di una vita migliore, ma questo mette i bambini a rischio. La fuga può avere un effetto traumatico sui bambini per una serie di fattori: la separazione o la perdita dei genitori, la perdita di istruzione, la tensione emotiva e la semplice negligenza. Migliaia di bambini di età inferiore ai 18 anni possono essere vittime della tratta, del lavoro forzato o dello sfruttamento sessuale.
I richiedenti asilo e i rifugiati hanno diritto alla protezione secondo il diritto internazionale. Le Convenzioni di Ginevra (Protocollo I), la Convenzione sui rifugiati e la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo [Articolo 22.1] riconoscono la particolare vulnerabilità dei bambini e richiedono un trattamento speciale per i minori in pericolo.
Il Programma SOS Emergenza Rifugiati
SOS Villaggi dei Bambini Internazionale ha avviato un Piano di Emergenza Rifugiati per sostenere i diritti dei bambini senza cure e quelli a rischio di perderle, per garantire loro assistenza, istruzione e la protezione contro danni fisici o emotivi. La nostra presenza di lunga data, in molti paesi colpiti da conflitti e cataclismi, ci mette in una posizione strategica per poter essere in grado di rispondere rapidamente quando le emergenze accadono e per garantire la sostenibilità della nostra risposta, colmando le esigenze di assistenza umanitaria e di sviluppo. SOS Villaggi dei Bambini sta utilizzando la sua federazione mondiale per proteggere i diritti dei bambini, fornire un sostegno concreto per le famiglie vulnerabili sfollate, formare partnership con le agenzie governative e altre organizzazioni non governative e, quando richiesto, per fornire cure alternative per i bambini non accompagnati e separati. Nel corso dell’ultimo anno, i Paesi coinvolti nella Risposta all’Emergenza sono stati: Libano, Armenia, Macedonia, Serbia, Austria, Croazia, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia. Ci sono progetti in fase di sviluppo per fornire sostegno ai rifugiati siriani in Giordania. Abbiamo sostenuto più di 1.100 i bambini non accompagnati o separati in Villaggi o in centri di accoglienza, creato 13 Spazi a Misura Bambini per migliaia di bambini rifugiati, messo a disposizione squadre di emergenza mobile per i migranti in viaggio, fornito ricariche telefono, connessione internet e altre informazioni e servizi di comunicazione per i rifugiati in movimento, continuiamo a lavorare per garantire la cura e la protezione dei bambini soli e la riunificazione con le loro famiglie, offriamo assistenza sanitaria ed emotiva, abbiamo aperto dei Villaggi SOS temporanei per i bambini separati dalle loro famiglie. ”Tutti i paesi devono tenere aperti i propri confini per permettere ai rifugiati di muoversi verso la sicurezza. I bambini che hanno dovuto fuggire da conflitti armati o persecuzioni non dovrebbero mai trovare barriere, porte chiuse e intolleranza quando cercano rifugio in un altro paese. Hanno bisogno di essere accolti con cura e amore, non devono più vivere traumi odio. La cura dei bambini e la tutela dei loro diritti in base al diritto internazionale, sono di primaria importanza. Occorrono disposizioni speciali per coloro che hanno bisogno di assistenza sanitaria e emotiva e per i bambini non accompagnati. I bambini che fuggono il conflitto e disordini hanno bisogno di accedere al cibo, riparo, cure mediche, istruzione. I Governi devono fornire ai bambini un ambiente educativo dove possano imparare e crescere con la propria famiglia o, se necessario, in accoglienza etero-familiare, in conformità con le linee guida. Infine, le autorità dei paesi che accolgono, hanno l’obbligo di garantire una corretta registrazione, cura e protezione per evitare che i minori siano vittime di tratta, sfruttamento e violenza sessuale” – conclude Maria Grazia Rodriguez Y Baena Presidente di SOS Villaggi dei Bambini Italia e Membro del Senato di SOS Villaggi dei Bambini Internazionale. – In Italia stiamo accogliendo 50 minorenni stranieri non accompagnati ma stiamo lavorando con le istituzioni per ampliare il nostro intervento e aiuto”.