Il Sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Amendola ieri ha effettuato una visita a Tripoli in Libia, dove ha incontrato: il Ministro degli Esteri, Mohammed Taher Siyala; il Ministro dell’Interno, Al-Aref Saleh Khodja; il Ministro della Pianificazione, Tahir Hadi Jahmi; il Ministro della Difesa, Colonnello Al-Mahdi Ibrahim Al-Barghathi; il Ministro di Stato al Consiglio Presidenziale, Mohammed al Ammari; il Presidente dell’Alto Consiglio di Stato Swehli.
Amendola ha ribadito il sostegno del Governo italiano al Consiglio Presidenziale e al Governo di accordo nazionale libico nel momento in cui le forze ad esso fedeli sono impegnate a sradicare la presenza di Daesh dalla roccaforte di Sirte, avvalendosi dell’apporto dei mirati raid aerei americani.
“L’Italia è convintamente e senza riserve dalla parte delle legittime istituzioni nazionali libiche – ha detto Amendola – e dalla parte del popolo libico che lotta per l’unità del Paese e l’indivisibilità della sua sicurezza e delle sue risorse”.
Amendola ha discusso con i suoi interlocutori sul rafforzamento della collaborazione bilaterale e l’avvio di iniziative concrete di sostegno da parte italiana, a partire dal cruciale settore umanitario e dell’assistenza ai feriti nella lotta contro Daesh. Tra le specifiche iniziative in corso di programmazione, la fornitura di un ospedale da campo di rapido dispiegamento, di cui da parte libica si è sottolineata l’urgente necessità. Altri programmi congiunti riguardano la protezione del patrimonio archeologico e culturale libico.
Sono poi proseguiti i dialoghi sull’assistenza di sicurezza da parte italiana e sulle necessità di formazione da parte delle forze libiche, per le quali Amendola ha ribadito l’impegno italiano a avviare tempestive e mirate iniziative.
Il Sottosegretario ha quindi consultato le controparti sui prossimi appuntamenti internazionali per rafforzare il consenso dei principali partner attorno sul consolidamento del Consiglio Presidenziale, del Governo di accordo nazionale guidato da al Sarraj e di una piena riconciliazione nazionale che includa il cruciale settore della sicurezza del Paese.