In una nuova perla che si infila nella collana nera della giustizia italiana, Bossetti è stato condannato per l’omicidio di Yara, senza prove evidenti, senza movente e senza confessione.
Così come Scattone e Ferraro per l’omicidio alla Sapienza, come la Franzoni per l’omicidio di Cogne, così come Amanda Knox per l’omicidio Meredith (salva solo perché cittadina statunitense), Stasi per il delitto di Garlasco e così via.
La cultura giudiziaria in Italia, nonostante tutte le riforme in senso anglosassone, è ancora quella del sospetto e della malalingua, con lo strapotere dei pubblici ministeri, con i media a caccia del colpevole a tutti i costi, con giurie popolari inadeguate e spesso pilotate.
Tralascio per carità di patria l’omicidio Calabresi, per cui Sofri ha scontato anni e anni in carcere solo perché il presunto omicida dopo oltre dieci anni si è improvvisamente “ricordato” che glie lo aveva ordinato Sofri, in una giornata di pioggia. Peccato che quel giorno a Pisa ci fosse il sole, ma non fa niente, Sofri si è beccato l’ergastolo, e tutti vissero felici e contenti.