L’Italia sarà un ponte fra l’Africa e l’Unione Europea
Questa conferenza avviene oggi nel nostro stesso interesse perche’ l’Italia potra’ essere un ponte tra l’Africa e l’Unione Europea. Ha una maggiore conoscenza delle problematiche africane rispetto ad altri paesi europei perché le vive in prima persona, come avviene con l’immigrazione. Ma anche perchè è il nostro vicino più prossimo nel mediterraneo e con l’Africa ha una storia di lunga data” Nkosozana Damlini Zuma, intervistata da Mario Platero ai microfoni di America24 su Radio 24 dà un quadro a tutto campo su immigrazione, sviluppo, rapporti con l’Europa e posizione africana su possibile seggio all’Onu per l’Italia.
Oggi la Zuma e’ la piu’ autorevole figura morale e politica in Africa. Prima donna a guidare l’Unione Africana, fu al fianco di Nelson Mandela nella lotta contro l’Aparthied, ministro della sanita’ nel suo primo governo. Successivamente ministro degli esteri e degli interni prima di assumere l’incarico a Addis Abeba
In Libia più importante forza istituzioni di azioni militari
Per la stabilità in Libia o in altre zone, Nkosozana Damlini Zuma, prima donna Presidente Unione Africana guarda oltre agli aspetti militari, chiede “istituzioni locali più forti, affinché siano in grado di erogare i servizi fondamentali alla propria popolazione. La promozione di attività economiche inclusive, senza che alcuni gruppi si sentano marginalizzati”. Chiede di incentivare la partecipazione democratica, “Così che ogni fazione possa sentirsi parte del sistema politico: per vincere il terrorismo bisogna prima vincere la miopia delle persone, così che quando ci sia una scelta da fare tra le istituzioni ed i gruppi estremisti, loro rispondano ai primi. Affrontare la questione da un punto di vista esclusivamente militare genererebbe dei problemi. Questo vale per la Libia e per altri. La soluzione deve essere di tipo inclusivo, altrimenti non penso che risolveremo i problemi Libici“.
Pace e sicurezza requisiti fondamentali
“Perché l’Italia compia questo passo di dialogo e interazione fra Europa e Africa occorre però creare una rapporto vantaggioso per entrambi. Non dobbiamo pensare solamente allo sviluppo economico e alla tutela dell’ambiente, ma anche al tema della pace e della sicurezza. Sono requisiti fondamentali per convincere le persone a restare. Continuate ad avere molti migranti perché la guerra spinge gli africani alla fuga. Ne siamo consapevoli: dobbiamo far tacere le armi sul continente africano. Questo non significa che i conflitti debbano cessare immediatamente, ma che si sviluppi il dialogo come strumento di soluzione, non le armi. Se lo facciamo possiamo avvicinarci all’Italia anche sul tema della sicurezza e della pace.” Ha continuato la Zuma.
Sviluppo e partnership con l’Italia per limitare l’emigrazione
“Dobbiamo rafforzare il processo di industrializzazione in Africa e offrire opportunità di lavoro per dare uno sbocco ai giovani, un gruppo demograficamente importante. Dobbiamo investire nell’istruzione e nello sviluppo di competenze specializzate, ma anche in corsi di formazione professionale. Per noi il modello economico italiano e’ un punto di riferimento, specie sui temi dell’industria, della piccola e media impresa, della famiglia e dell’agricoltura. Consideriamo l’Italia un buon partner anche per le infrastrutture. Nel complesso lavorare con l’Italia sui temi economici potrebbe essere davvero vantaggioso” ha detto ancora Nkosozana Damlini Zuma e ha dato un esempio: “Se noi riuscissimo a valorizzare le nostre risorse naturali e minerali del 50% potremmo creare ben 7 milioni di posti di lavoro ogni anno. Poi gli Africani come tutti i popoli potranno scegliere di emigrare come succede dappertutto. La cosa importante è che lo facciano per scelta, portando il loro contributo alle economie dei paesi in cui si spostano. Oggi è la disperazione che li spinge ad andarsene”.
ONU – Sì al seggio per l’Africa in Consiglio di Sicurezza
“Credo che l’Italia abbia delle buone possibilità di vincere il seggio a rotazione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Certo La scelta riguarda la sovranità di ogni singolo stato africano. Ma è vero che l’Italia è uno dei maggiori finanziatori dell’ONU ed e’ molto impegnata nelle operazioni caschi blu’ ed emissaria di truppe, specialmente nel corno d’Africa. Per questo il dialogo è molto importante, qualora fosse eletta nel Consiglio di Sicurezza l’Italia sarebbe in grado di comprendere la posizione dell’Africa ed esserne portavoce.” Questa la dichiarazione di Nkosozana Damlini Zuma, Presidente dell’Unione Africana i nel contesto della Prima Conferenza Ministeriale Italia-Africa che si tiene oggi a Roma con la partecipazione di 40 ministri degli Esteri di altrettanti stati africani, i loro rappresentanti permanenti alle Nazioni Unite e una quindicina di organizzazioni regionali e delle Nazioni Unite.