L’Unione Sindacale di Base sostiene le ragioni del SI al referendum per l’abrogazione della norma che stabilisce che le concessioni petrolifere durino fino all’esaurimento del giacimento. Nei nostri mari sono 115 le piattaforme per le estrazioni petrolifere in mare; con le norme contenute nel decreto ‘Sblocca Italia’ si rende possibile che i permessi già accordati per le trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa possano essere prorogati, oltre la loro naturale scadenza, per tutta ‘ la durata delle vita utile del giacimento’ con gravi ricadute sull’ambiente marino e non solo. Con tali previsioni infatti vengono messe in forte discussione anche tutte le economia locali e nazionali legate alla pesca ed al turismo, vere ricchezze del nostro paese. Occorre abbandonare le vecchie politiche energetiche basate sulle fonti fossili non rinnovabili e rafforzare le scelte sulle rinnovabili ancora troppo parzialmente praticate. La lobby del petrolio ha trovato facile sponda nel Governo Renzi che si è rifiutato di accorpare questa consultazione con le prossime elezioni amministrative, fissando lo svolgimento di questo referendum al 17 Aprile, con uno spreco pari a circa 400 milioni di Euro che si sarebbero potuti utilizzare per ben altri scopi sociali, uno su tutti il rafforzamento dei servizi per l ‘infanzia nel nostro paese, fortemente falcidiati dal patto di stabilità imposto ai comuni. Il mare è un bene comune che va tutelato e presidiato come l’ambiente, l’acqua e tutti i servizi pubblici che sono patrimonio indisponibile alle speculazioni affaristiche ed ai capitali finanziari. Per questo il sostegno a questo referendum si inserisce nella più generale compagna di difesa del welfare lanciata dal nostro sindacato. Invitiamo pertanto lavoratrici e lavoratori e tutti i cittadini a sostenere e propagandare le ragioni del SI ed a partecipare in massa alla consultazione del 17 Aprile, rompendo il muro di silenzio”assordante” che si sta costruendo su questa importante scadenza.
Aldo Mucci