“Il difetto peggiore di Fassino è che è, come sindaco naturalmente, completamente distaccato dalla realtà”. Così il candidato sindaco di Torino del Movimento Cinquestelle, Chiara Appendino, intervistata da Giovanni Minoli a Mix24 su Radio 24. “Fassino non è stato capace di ascoltare la città e ha investito molto sul centro lasciando indietro le periferie, non è stato in grado di creare un legame empatico: c’è un momento di stasi della nostra città, noi vogliamo riaprire la città al merito che è molto chiusa e in qualche modo offuscata da vent’anni di governo del Partito democratico”. Fassino dice di non avere ignorato nulla invece, perché ha torto? Chiede Minoli. “Ha torto perché racconta una città che è una piccola parte, l’altra parte non esiste e questo ha creato un legame di sfiducia enorme con la città, che non si riconoscono le istituzioni” – Prosegue la Appendino – “Il bilancio della città si porta dietro un macigno di circa tre miliardi di debito, che sta calando, però siamo sempre a tre miliardi, e una spesa corrente di un miliardo e tre e comunque investimenti che in parte non sono stati fatti rispetto a quelli che erano stati promessi”. Quali erano i più importanti? Chiede il conduttore e la Candidata M5S risponde: “Ce ne sono tanti, però ad esempio una piccola cosa che mi viene in mente, piccola, è il tema per esempio delle pedonalizzazioni. Lui aveva detto che avrebbe fatto pedonalizzazioni praticamente in ogni circoscrizione e ad oggi ha fatto una mezza pedonalizzazione in via Roma e un’altra che forse dovrebbe partire”.
Renzi merita un 4 e mezzo
Chiara Appendino risponde così a una domanda sulla necessità di primato della politica evocato dal premier. Ha ragione Renzi su questo? “Non so se le intende come me, però diciamo che comunque la politica ha un ruolo importante che deve essere anche di scontro con il mercato, gli interessi dei cittadini devono essere tutelati sempre”. Che voto dà a Renzi? Chiede Minoli. “Quattro e mezzo”. Perché il mezzo? Insiste il conduttore e la candidata M5S spiega: “Perché 4 mi sembrava poco significativo, quattro e mezzo”. Cosa non le piace proprio, di Renzi? Incalza ancora Minoli. “Non mi piace tutto di Renzi, nel senso che è una persona che, il suo governo in particolare, continua a fare promesse, fa propaganda politica e soprattutto non porta avanti atti che sono nell’interesse dei cittadini” ribatte la Appendino. E una cosa che ha fatto, che le va, una c’è, per prendere quattro e mezzo qualcosa avrà fatto? Continua il conduttore “Beh, quattro e mezzo è abbastanza basso. Lo zero non lo do a nessuno, rientra nel fatto che sono emotiva”. Insomma, quattro e mezzo di incoraggiamento? Commenta Minoli e Appendino conferma: “È di incoraggiamento, sì”
La legge Cirinnà
“Io ho espresso una posizione molto chiara, fossi parlamentare voterei la legge così com’è inclusa la stepchild adoption” così risponde sulla legge Cirinnà. E’ stato un tradimento la scelta del voto di coscienza? chiede Minoli. “Mi ha stupito quando è uscito il post sul blog (di Grillo, ndr) – risponde Appendino – e ovviamente ne ho preso atto. Ovviamente adesso vediamo anche come vanno avanti le cose in Parlamento”. Non la fa contenta quindi questa scelta? insiste il conduttore e la candidata M5S replica: “Avrei preferito ovviamente un voto compatto, però capisco anche le motivazioni che hanno portato al voto di coscienza, perché da quanto ho capito ci sono comunque due o tre persone, senatori, che non sono convinti e questa questione, quindi, visto che comunque è una questione etica, si è voluta lasciare la libertà a questi due o tre senatori quanti saranno di non votare quel pezzetto”.
Capuozzo
Rosa Capuozzo? “Io ero tra le persone che ritenevano che si sarebbe dovuta dimettere. Per una questione di opportunità, non è questione di garantismo, però il messaggio più forte che si può dare quando ci sono infiltrazioni è quello di dimettersi e di rimettersi al voto, quindi secondo me si sarebbe dovuta dimettere”. E lei lo farebbe? “Io lo farei”. Così Chiara Appendino commenta le dimissioni ritirate dal sindaco di Quarto Rosa Capuozzo.
Nessuna paura di vincere
Paura di vincere e di governare?: “Assolutamente no, anzi non vediamo l’ora di poterlo fare”!
Rosa Capuozzo ha invitato il M5S a una bella riflessione se vuol vincere a Roma a Milano a Napoli e a Torino, non ha ragione? chiede Minoli e la candidata 5 stelle risponde: “Noi la riflessione l’abbiam fatta e siamo pronti a governare”. Su dove potrebbe vincere il M5S Appendino risponde: “Ovviamente spero che vinca in tutte le grandi città: sicuramente a Torino c’è una buona possibilità, a Roma mi sembra che ci sia una buona possibilità…”. Se si trova il candidato, sottolinea Minoli: “Se si trova il candidato, mi sembra che ci siano quasi”. Casaleggio ha detto che è fondamentale invece vincere a Torino, gliel’ha detto? chiede Minoli “Non me l’ha detto, ma so che ci crede, come ci crediamo noi. – risponde Appendino – E’ fondamentale, perché è una città grande e si può dare anche una svolta alla politica nazionale, se vinciamo a Torino”. Perché? “Perché è un capoluogo importante che può portare avanti delle battaglie per gli enti locali importanti, ad esempio il presidente Anci spesso è stato il sindaco di Torino”.
Grillo
“Credo che sia una sua scelta, ha sempre detto che lo avrebbe fatto, è un passo avanti nel senso che è coerenza rispetto a quello che ha sempre detto. E’ un passo avanti perché dimostriamo di essere coerenti con quello che abbiamo sempre detto di fare. Questa era stata una cosa che era stata promessa qualche tempo fa ed è stata fatta” cosi Chiara Appendino commenta la cancellazione del nome di Grillo da simbolo. Ma lo vede a casa a dare l’acqua ai gerani (come dice Maurizio Crozza, ndr)? chiede Minoli. “Direi di no, magari lo fa, non lo so” conclude Chiara Appendino.