“Grave e desolante si presenta lo scenario dei dipendenti dei Beni Culturali che si apprestano a cambiare il proprio status giuridico, molti lo hanno già fatto da dipendenti a pensionati. L’articolo 52 della Legge Regionale 7 maggio 2015 n. 9 ha messo in moto una serie di attività tecnico-burocratiche in tutti i dipartimenti per porre in atto le richieste di pensionamento dei dipendenti della Regione Siciliana”.
Ad affermarlo Ernesto Lo Verso, Commissario regionale FNA dell’Ugl evidenziando l’incoerenza del Governo regionale che da un lato spinge, legiferando al riguardo, per la spending review incentivando i pensionamenti tra i dipendenti regionali e dall’altro non organizza a dovere gli uffici per rispondere alla domanda di quiescenza.
“Presso il Dipartimento Regionale dei Beni Culturali – rileva il sindacalista – sono state presentate circa 500 richieste di pensionamento, le cui competenze per tutte le attività connesse, sono demandate solamente a tre colleghi. E’ utile ricordare, che a monte di una istanza di pensionamento, esiste un lavoro di riesame del fascicolo personale, recuperando la documentazione di eventuali ricongiunzioni, di riscatti, e altro, che serve a dare certezza sugli aspetti economici che si tramuterà in pensione. Appare evidente che i tre dipendenti che hanno l’onere di definire l’iter delle istanze di quiescenza , non possono garantire che entro tre mesi, termine previsto per Legge, ai colleghi verranno erogate le proprie spettanze. Ad oggi con dati alla mano, gli ex dipendenti di questo Dipartimento, godono dei benefici pensionistici non prima di cinque mesi”.
“Nella nostra nota prot. 267/Comm/2015 del 9 novembre 2015, inviata al Dirigente Generale del Dipartimento della Funzione Pubblica dottoressa Giammanco – afferma Lo Verso – avevamo chiesto un intervento urgente, spostando anche temporaneamente, personale da altri Dipartimenti dove le istanze di pensionamento sono di gran lunga inferiore rispetto ai Beni Culturali. Ovviamente la nostra richiesta, non è stata neanche riscontrata”.
“L’Ugl stigmatizza l’atteggiamento superficiale del Dipartimento della Funzione Pubblica – prosegue il Commissario in Sicilia della FNA Ugl, che consapevole della necessità di avviare procedure organizzative per fare fronte alle numerose istanze di pensionamenti (avendo lo stesso effettuato una proiezione sugli aventi diritto), ha sottovalutato la questione, creando disagi a centinaia di famiglie”.
“La paventata efficienza ed efficacia sbandierata dal Governo Crocetta – conclude Lo Verso – si è rilevata anche stavolta una “bufala”, sopratutto nei confronti dei propri dipendenti. Riteniamo che, dopo una lunga serie di defaillance, l’unica strada percorribile che può intraprendere questo Governo, è quello di prendere atto del fallimento a tutto tondo e lasciare ai siciliani la responsabilità di individuare un nuovo condottiero. La Sicilia non può più attendere, è necessario che tutte le attività che servono a creare economia, possono ripartire con un nuovo slancio, nuove strade e nuovi obiettivi”.