“Le forti proteste di operai e semplici cittadini in corso a Gela sono un evidente segnale del disagio sociale ed economico che rischia di travolgere interi territori a causa dell’incertezza sul futuro industriale del Gruppo Eni in Italia”.
Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl Chimici, Luigi Ulgiati, ribadendo “la necessità che i vertici Eni e il Governo, in qualità di azionista di controllo, facciano un passo indietro, rispettando gli accordi e dando attuazione ai progetti condivisi nel passato, a partire dalla riconversione green del petrolchimico di Gela”.
Per Andrea Alario, segretario provinciale dell’Ugl Chimici di Caltanissetta, “l’esasperazione dei lavoratori è il risultato dell’ennesima ‘promessa da marinaio’ sul rilancio del sito nisseno: nonostante il premier Renzi in persona sia venuto la scorsa estate a sostenere il progetto, ad oggi tutto è fermo. Ci aspettiamo – conclude – che la situazione si sblocchi immediatamente”.