ROMA – “Il risarcimento dell’Imu agricola, versata nel 2015, è un atto dovuto”. Così Azzurra Cancelleri, deputato alla Camera del Movimento Cinque Stelle interviene in attesa della decisione della Consulta che dovrà pronunciarsi sulla fondatezza dei ricorsi di Confagricoltura Sicilia e di numerosi comuni siciliani, tra cui Niscemi, Catenanuova e Pietraperzia accolti dal Tar. Le confederazioni del settore primario e gli enti locali chiedono allo Stato la restituzione di quanto versato. “Lo Stato torni i soldi indietro agli agricoltori – dice -. Questa tassa è frutto di un’imposta ingiusta, di una decisione avventata dal governatore Renzi che non ha tenuto conto di un settore già fortemente abbandonato, compromesso a causa di una precaria viabilità siciliana, agonizzante per gli eventi naturali stretto dalla morsa della crisi da cui sembra non essersi via d’uscita”. “L’abolizione di questa tassa è il cavallo di battaglia del lavoro portato avanti alla camera – aggiunge il deputato -. Abbiamo lavorato intensamente e con caparbietà presentando mozioni, emendamenti e proposte di legge orientate all’abolizione dell’Imu. Siamo riusciti a bloccare il pagamento della patrimoniale sui terreni agricoli, ma vittoria sarebbe lo Stato restituisse ai cittadini quanto hanno dovuto versare quest’anno”.
“Più attenzione per le scuole. Servono più soldi perché si verifichino e si mettano in sicurezza gli ambienti scolastici. I genitori devono avere la certezza di lasciare i propri figli in luoghi sicuri, dove non ci sono pericoli e ogni rischio per l’incolumità sia pari a zero” – dichiara Azzurra Cancelleri commentando i dati di Legambiente “Ecosistema scuola” – Secondo il rapporto infatti, in Sicilia, una scuola su due necessita di un intervento urgente che interessi la prevenzione degli eventi di crollo dei solai e dei controsoffitti. “Grazie al lavoro dei nostri meet-up abbiamo informato i comuni dei finanziamenti destinati all’edilizia scolastica. Ci sono 40 milioni di euro stanziati per le indagini diagnostiche che possono e devono essere spesi. Gli enti locali – aggiunge – possono accedere a questa erogazione e contribuire a migliorare la qualità degli edifici”.
“In Sicilia purtroppo una buona percentuale di istituti scolastici non ha ancora il collaudo statico, né il certificato di agibilità o impianti elettrici a norma”, denuncia la Cancelleri. “Siamo sotto la media nazionale. I dati non sono per nulla incoraggianti. Ecco perché occorre fare di più e noi ci impegneremo perché si possano ancora intercettare i finanziamenti. Solo progettando la spesa si aiuterebbero i comuni siciliani ad avere scuole più sicure. Con la nostra attività parlamentare abbiamo promosso una politica di sviluppo in materia di edilizia scolastica allo scopo – ancora la Cancelleri – di coinvolgere tutti i comuni nel censimento degli istituti e nell’avvio degli iter per l’utilizzo delle risorse”.
“Al Governo chiederemo maggiore attenzione per la scuola – conclude la Cancelleri -. Ai comuni invece garantiamo il nostro maggiore sforzo perché possano tutti i progetti contenenti le priorità e le emergenze da risolvere nei luoghi scolastici, possano essere finanziati nel più breve tempo possibile. Solo così si potranno ottenere dati rassicuranti sulla sicurezza delle scuole in Sicilia, ad oggi titolare di un altro triste primato”.