“Oggi il Teatro Biondo ha chiuso le sue porte alla cittadinanza palermitana, per via dello sciopero indetto unitariamente dai sindacati di categoria, ma è soltanto l’inizio di una delicatissima vertenza che farà parlare molto di se, in quanto preannunciata da tempo e denunciata, a tutela delle maestranze a rischio stipendi, che vede compromessa la sopravvivenza dei lavoratori stessi, lì proprio nel tempio della cultura, ove invece bisognerebbe investire e non uccidere la cutura”.
A dichiararlo è Filippo Virzì dell’Ugl Sicilia, il quale ha aggiunto, “ 1.750.000 euro dal Comune, 360.000 euro dalla Regione, 300.000 dal FUS Nazionale e la quota dell’ex Provincia pari a 800.000 euro, questo è il buco nero in numeri di una morte annunciata, da questo momento in poi accenderemo i riflettori sulla ‘vertenza Biondo’ per definire una soluzione condivisibile e praticabile, ma anche per verificare e per capire lì dove necessario, dove sono le responsabilità e del perché si è arrivati a tanto”.
I sindacati di categoria, Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil Comunicazione e Ugl Federazione Spettacolo, esprimono viva preoccupazione per l’incertezza degli stipendi futuri, già gravati da un taglio attuato da un anno, sulla incertezza dei fondi regionali, comunali e provinciali, denunciando la singolarità delle regole suggerite dal governo regionale, rilevando altresì il totale disimpegno del governo stesso nel settore teatrale, motivo per cui è stato chiesto immediatamente un incontro al Presidente della Regione RosarioCrocetta, al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, e al consiglio di amministrazione del Teatro.
“Le organizzazioni sindacali – conclude Antonino Ficarra, Segretario Provinciale dell’Ugl Federazione Spettacolo – per volontà e mandato dei lavatori riunitisi stamani in assemblea, andranno avanti ad oltranza con lo sciopero fino a domenica, al fine di far emergere la drammaticità della vertenza, e l’assenza di una politica culturale per il teatro Biondo”