BOCCIA: FALLIMENTO IN VISTA PER SPENDING REVIEW. PREMIER DEVE AVERE CORAGGIO DI TAGLIARE
“In questo momento penso che la linea economia (al governo, ndr) la stia dando Gutgeld che ha dato tanti consigli a Cottarelli e non riesce ad applicare gli stessi consigli a se stesso. La ‘spending review’ si profila come un fallimento, è ovvio”. Lo dice il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia, intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su RADIO 24. “Devo dire – prosegue Boccia – che i tre precedenti commissari erano tre tecnici che avevano messo sul tavolo del presidente del Consiglio dei tagli netti, pesanti: da Bondi allo stesso Giavazzi, che non era alla ‘spending’, ma aveva proposto di tagliare molti degli incentivi fiscali alle imprese, a Cottarelli, a Giardaancora prima. Tagli sempre dai 10 ai 20, 23, 24 miliardi; poi il presidente deve avere il coraggio di farli. In questo caso il commissario alla ‘spending’ è un politico, è il consigliere economico del presidente del Consiglio, che aveva promesso di fare dieci miliardi, secondo me ne servono almeno 15, così abbassi bene le tasse, le abbassi davvero, e fai redistribuzione”.
RENZI MI SEGUE SU DIGITAL TAX, VALE ALMENO 3 MILIARDI E CONSENTE DI CHIUDERE LEGGE STABILITA’. FINALMENTE PALAZZO CHIGI HA CAMBIATO IDEA
“Pagare le tasse nel luogo in cui si fa business è un principio. Renzi ha cambiato idea? E’ segno di intelligenza cambiare idea”. Così risponde il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia. E a Giovanni Minoli che gli domanda se pensa che il Premier abbia cambiato anche consiglieri, visto che secondo Carlo De Benedetti aveva troppi consigli dall’ambasciata americana, Boccia risponde: “Probabilmente ha cambiato consiglieri e gli ha fatto bene”.
Su quali saranno i tempi di questo cambio di strategia fiscale dell’Europa Boccia spiega: “Renzi parla di sei mesi, ma io penso che non ci sia più tempo da perdere. Il premier parla di sei mesi probabilmente perché si aspetta l’effetto di questo cosiddetto progetto Beps dell’Ocse (per tassare le multinazionali, ndr), che si è completato, e o l’Europa prende una decisione nel primo semestre del 2016 oppure non ha senso aspettare l’Europa”, a quel punto meglio agire da soli “come la Francia”. Quanto potrà portare alle casse del Governo questo cambio di linea “Oggi c’è una base imponibile erosa in Italia che va dai 20 ai 25 miliardi, quindi (la Digital tax, ndr) vale almeno 3 miliardi – afferma il presidente della commissione Bilancio a Radio 24 – Ciò consentirebbe di chiudere la legge di stabilità”.