…un anno dopo… la dimostrazione che le scelte possono avere un effetto boomerang. Forse sotto l’effetto dell’indignazione per la nomina dell’Arabia Saudita al panel dei Diritti Umani dell’ONU, qualcuno ha ritrovato una notizia del giungo 2014 che ormai sta facendo il giro dei social network. Con un certo ritardo ma la nomina di un israeliano al Comitato di decolonizzazione dell’ONU crea sconcerto nonché ironica ilarità. Probabilmente Mordehai Amohaï, Vicepresidente del Comitato, ha ottenuto il posto per le sue qualità personali e professionali e nulla ha a che vedere la sua nazionalità. Oppure sì. Spesso Israele è ostracizzato presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite ed un israeliano doveva pur essere nominato a un qualche posto. Con tutti i comitati che conta l’ONU hanno pensato bene di piazzarlo alla decolonizzazione. L’idea di un buontempone che non si è accorto quanto l’ingrata scelta avrebbe potuto, prima o poi, versare olio sul fuoco? L’israeliano è “solo” vicepresidente, sopra di lui un britannico. Purché sia un britannico pentito dei trascorsi del suo paese e non un recidivo… o dovremo porci seriamente la domanda: “Ma cosa fumano all’ONU?”.
L.P.