Hanno fatto tutto da soli? Sono stati i soli Salvatore Buzzi, Massimo Carminati e Luca Odevaine a rendere possibile quel connubio infernale e totale tra mafie autoctone romane,mafie d’importazione, politica corrotta tendende alla mafiosità e pezzi di istituzioni conniventi? Dico subito che cosi non è. Il Mondo di Mezzo, proprio perché è insita la vastità nel termine stesso, è stato frequentato e lo è tuttora da una serie di personaggi, non pochi, espressione di ampie categorie sociali e professionali.Mondi paralleli al mondo di mezzo, comunque al servizio del mondo di sopra, al mondo dei poteri. Quello che esce fuori dalle pagine del Ros dei Carabinieri e della Procura ma, ancor di più, da quelle “secretate” della Commissione d’accesso nel comune della Capitale è la denuncia senza appello di un sistema di complicità a cui molti aderivano, di cui molti sapevano e di cui molti beneficiavano. Quindi non solo un sistema criminale ma anche un modo consolidato illegale di organizzare il consenso politico e di arricchirsi a discapito del mondo di sotto, dei Cittadini di questo Paese ormai consapevoli del marcio che si annida in ampi settori delle classi dirigenti . Alcuni giorni fa Marco Travaglio invitava i giornalisti a non servire ma ad informare. Come non essere in accordo con questa posizione. Molti, troppi, i distratti nel non sottolineare le divergenze abissali tra i risultati della commissione d’accesso al comune di Roma, chiaramente orientata per lo scioglimento senza appello dell’Ente e le opposte conclusioni del prefetto della Capitale che hanno permesso al governo Renzi di partorire quel mostro giuridico dello scioglimento del Municipio di Ostia e non dell’intero Comune. Soluzione questa definita illegittima dal senatore Mario Michele Giarrusso, che di professione fa l’avvocato amministrativista e non il ciambellano prestato a mestieri politici cui si richiede preparazione ed onestà. Una “cultura” mancante a volte anche in settori dell’informazione fatta di distinguo pseudo ideologici ma convergenti nei metodi e nei risultati. Ieri i rappresentanti del Movimento 5 Stelle nel comune di Roma e nel Consiglio Regionale del Lazio, nel corso di una conferenza stampa , hanno affermato che il metodo di mafia capitale, in particolare quello della gestione della cosa pubblica e del pubblico denaro è ben lontano dal dirsi modificato. Su quest’analisi concordo e per vocazione nell’indagine e nell’inchiesta io e non solo, siamo certi che altro verrà fuori. Non saranno i tanti rappresentanti del mondo di mezzo, consapevoli o meno, a toglierci la voglia di denunciare e fare la parte che compete a chi il cappello non lo toglie innanzi ai pezzi di “potere” in decomposizione. Molti si agitano e tentano di mestare perchè hanno ben compreso e temono fortemente che alle prossime consultazioni elettorali suonerà un sonoro tutti a casa, se agli arresti domiciliari o in luoghi comunque meno confortevoli del palazzo e succursali. Come dire:continuano a stazionare a Roma giudici da Berlino e non sembrano mollare la presa nemmeno nell’incombenza del provvidenziale Giubileo che potrebbe trasformarsi anche per “i facilitatori”, restati nell’ombra, in un poco piacevole “giudizio universale” a causa delle “biglie piene” delle moltitudini del mondo di sotto che grida a gran voce, come nel caso di quanto ascoltato nei giorni scorsi in una piazza romana: la mafia siete voi! Che si riferissero a quel mondo di sopra in affari con il mondo di mezzo?