
Sono trascorsi undici anni da quando morì Attilio Manca, giovane medico urologo, il cui corpo fu rinvenuto nella sua abitazione a Viterbo.
La morte, inizialmente ritenuta a causa di un’overdose, venne poi archiviata come un caso di suicidio.
Una fine avvenuta in circostanze misteriose. Il corpo senza vita era stato trovato con il naso “visibilmente deviato e frantumato” e inoltre il giovane medico si sarebbe iniettato la dose fatale di eroina nel braccio sinistro, un’ipotesi inverosimile visto che Attilio Manca era mancino.
I genitori di Attilio Manca hanno sempre contestato l’ipotesi del suicidio, legando la morte del figlio all’intervento chirurgico che il boss di Cosa Nostra, Bernardo Provenzano, fece a Marsiglia nel 2003.
Secondo la famiglia di Manca, il giovane sarebbe stato ucciso perché testimone scomodo dell’intervento alla prostata subito da Provenzano in Francia.
Di diverso avviso il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, secondo il quale Provenzano sarebbe del tutto estraneo alla vicenda.
A ritenere che Attilio Manca sarebbe vittima di mafia, e non morto suicida, anche uno dei legali della famiglia, l’ex pm Ingroia, che ha chiesto l’acquisizione di tabulati telefonici per capire se Manca fosse o meno a Marsiglia nel periodo in cui Provenzano venne operato.
La madre dell’urologo ha infatti dichiarato di aver ricevuto una telefonata da Marsiglia del figlio che le diceva di essere lì per assistere ad una operazione.
La tesi di un possibile omicidio di mafia troverebbe riscontro anche nelle dichiarazioni del pentito Setola, il quale a distanza di anni dalla scomparsa di Attilio Manca, aveva dichiarato di aver saputo che un medico che aveva preso parte all’operazione di Bernardo Provenzano era stato ucciso perché lo aveva riconosciuto.
Questa la lettera di Angela Gentile Manca al Presidente Grasso:
Presidente Grasso , ho ascoltato con attenzione l ‘ interrogazione parlamentare del sen. Vincenzo Maurizio Santangelo-Portavoce 5 Stelle,ma ho anche visto la sua risposta vaga ed imbarazzata .
Presidente in questi anni ho sperato in un suo interessamento alla vicenda di Attilio, ma ho visto da parte sua un silenzio assordante . Eppure , anche quando rivestiva il ruolo di Presidente nazionale antimafia , il suo ruolo o una sua parola potevano essere preziosi .
Le abbiamo posto degli interrogativi a cui lei non ha mai dato risposta:
!) l’ultima telefonata sparita dai tabulati ( mi dica se lei crede che possa essere possibile che il giorno successivo alla morte di un figlio ,una madre non ricordi l’ultima volta che ha sentito la sua voce );
2 ) la relazione del ROS ,regolarmente protocollata ( ma sparita nel nulla ) , dove si parla della presenza di Provenzano nel Convento di S. Antonio da Padova di Barcellona ; in seguito i 5 frati sono stati trasferiti in massa ed il convento è stato ristrutturato ;
3 ) la presenza di mio figlio a Marsiglia ,assente in quei giorni dall’Ospedale , durante l’intervento alla prostata di Provenzano ;
4) le intercettazioni telefoniche di Francesco Pastoia ( anche lui morto suicida ) dove parla di un urologo che ha visitato Provenzano ; chi era quest’urologo ?
5 ) le dichiarazioni di Setola ,che poi ha ritrattato per il timore che accadesse qualcosa alla sua famiglia ;
6 ) le parole del pentito Lo Verso che mette in relazione Attilio con Provenzano
Presidente Grasso ,lei sarà felicemente in vacanza con figli e nipoti ; anche la mia era una famiglia serena , ma da quando non c’è Attilio io non vado più in vacanza; non riesco più a gioire senza la presenza di un figlio e soprattutto senza verità e giustizia !
Oggi faccio mio l’invito a lei rivolto dal sen. Santangelo :
Mi guardi negli occhi , noi siciliani sappiamo cosa vuol dire guardarsi negli occhi, mi aiuti a trovare la verità su Attilio ; quella verità presente negli atti giudiziari ,ma che ci viene ostinatamente negata .
Restituisca a me , alla mia famiglia e a tantissimi cittadini italiani ,quella fiducia nelle Istituzioni ormai persa da tempo !
Distinti saluti
Angela Gentile Manca