Ancora poche ore di suspens prima di conoscere il verdetto dei greci.
Sembra di essere in una sala di scommesse. Le opinioni sono sparate a raffica. Chi ha detto cosa e perché… i backstage delle trattative… l’annuncio del referendum da parte di Tsipras… e via così.
Sarebbe invece di caso di trattenere il fiato perché siamo di fronte ad un castello di carte che rischia di crollare portandosi dietro anche le fondamenta.
E’ mancata una trattativa ragionevole e globale in seno all’Unione Europea. E’ sembrato, e forse lo è stato, uno sconto tra Tsipras e la Merkel. Benché stizzito dall’annuncio del referendum, almeno il Presidente Hollande ha cercato di trovare un accordo e si è trovato preso in una morsa.
La Cancelliera tedesca ed il Presidente francese non sono su due binari così distinti poiché sono entrambi per il rispetto della moneta unica ma non hanno lo stesso metodo. E soprattutto François Hollande ha preso sul serio Tsipras, sottovalutato dai rappresentanti della Germania.
Hollande ha provato a fare da “mediatore” ma il Niet è stato più forte.
Prima di continuare nelle speculazione dobbiamo attendere il risultato. E qualunque esso sia non avremo né da disperarci né da cantar vittoria perché il “caso” Grecia ha già contribuito a far salire l’euroscetticismo ed il populismo.
Quando e se i vertici europei capiranno che l’Europa andava costruita sì su basi economiche ma anche politiche, forse si riuscirà a salvare il salvabile.
Luisa Pace