Il Giudice Romano De Grazia candidato alle elezioni comunali di Molochio (Rc) per continuare la sua battaglia per l’approvazione della Legge Lazzati. I Cittadini Contro le Mafie e la Corruzione sosterranno la sua candidatura
Al convegno di Palmi, organizzato dall’amministrazione comunale e dall’avvocato Giuseppe Saletta Il Giudice Romano De Grazia ha annunciato la sua candidatura al comune di Molochio(Rc). In quell’occasione l’alto magistrato della Corte di Cassazione ha dichiarato: “faccio questo per spirito di servizio e per far accendere una fiammella di speranza per quella gente che vuole il cambiamento della Calabria martirizzata dal malaffare e dalla N’drangheta. La lotta alla criminalità si fa in trincea e non con le sceneggiate . Avanti c’è posto per tutti, non certo per tromboni, trombettieri e professionisti dell’antimafia. Questa la ragione per la quale siamo scesi in campo ed unitamente a me si è candidata la Dottoressa Maddalena Del Re, Lametina del Centro Studi Lazzati. La lista è formata dalla coalizione della lista civica “Amo Molochio” e “Centro studi Lazzati”. Candidato a Sindaco l’avvocato Rocco Iorianni. Altro candidato è l’esponente del Centro Studi Lazzati Ismaele Ottavio Caruso. Faremo questa battaglia per la legalità senza costi per la collettività, a spese nostre, dicendo e facendo cose serie e senza imbrogli per il prossimo”. Da anni il Giudice Romano De Grazia si batte per l’approvazione della Legge Lazzati. L’associazione nazionale di volontariato “I Cittadini Contro le Mafie e la Corruzione” fanno propria la battaglia del Giudice De Grazia ed avviano attraverso questo articolo il loro sostegno convinto che si concretizzerà nella partecipazione a tutte le iniziative messe in cantiere dal Centro Studi G. Lazzati.
La legge Lazzati e il voto di scambio politico mafioso
“La cosiddetta legge Lazzati introduce il divieto di attività di propaganda elettorale per i sorvegliati speciali, in particolare le persone indiziate di appartenenza alla malavita organizzata. Queste non possono votare ma possono raccogliere il voto degli altri attraverso la propaganda. Il ché è paradossale e consente l’inquinamento delle istituzioni elettive. Sono occorsi circa 20 anni per l’approvazione di questa legge che è avvenuta, purtroppo, con alcune incongruenze che ne ostacolano di fatto l’applicazione. La nuova riformulazione dell’articolo 416 ter del codice penale, pur auspicabile, è del tutto compatibile con l’approvazione della Legge Lazzati elaborata dal Giudice Romano De Grazia. L’acquisizione della prova per quanto riguarda la violazione dell’art 416 ter c.p. è difficoltosa, perchè la pubblica accusa deve provare la natura e il contenuto del rapporto perverso intercorso tra politico e malavitoso e spesso avviene a distanza di anni. Al contrario l’acquisizione della prova della violazione della Legge Lazzati è più agevole e immediata (basta sorvegliare durante la competizione elettorale i sorvegliati speciali). Senza la Legge Lazzati il malavitoso può fare propaganda, senza rischio, per il politico di pochi scrupoli.” Romano De Grazia e Adolfo Partenope