Trama
Oggi parliamo di un film religioso che probabilmente rimpiazzerà in tutte le cineteche parrocchiali l’ormai datato “Marcellino pane e vino”, che francamente ha rotto i coglioni anche alla CEI.
Per una giusta scelta di risparmio, il regista ha deciso di usare le stesse location di “La Grande Bellezza”.
Anzi, sospetto che abbiano girato in contemporanea per salvare qualcosa anche sulle maestranze.
Comunque in questa Roma Sorrentiniana, il bravo regista ha messo a confronto il Prof. Dott. Guido Terzilli e Don Camillo, visto che agli sceneggiatori non è venuto in mente niente di più originale, e poi si sa che i remake tirano sempre.
Sospettiamo che Peppone abbia fatto una brutta fine, ma d’altronde è da tempo che è stata dichiarata terminata la spinta propulsiva della rivoluzione d’ottobre.
E cosa c’è di più bello, romantico, commovente, di un brutalone anticlericale che alla fine si converte e vede tracce del signore in ogni dove?
Sì, lo so. Anche Christian De Sica.
Però per un momento abbandoniamo il cinismo e godiamoci i buoni sentimenti.
Anche perché il pericolo maggiore (un figlio gay o prete o tutte e due le cose) è stato sventato con una bella pomiciata in zona Cesarini.
Giudizio della Critica
Perfetti Giallini nel ruolo di Giallini, e Alessandro Gassman nel ruolo di Alessandro Gasman.
Laura Morante ha fatto la boccuccia imbronciata solo un centinaio di volte, si vede che la maturità le ha dato un tocco in più di espressività.
La parte del parente scemo è stata affidata ad un anonimo caratterista, perché pare che Pietro Sermonti fosse impegnato con la centesima replica di “Un medico in famiglia”, che da quest’anno si fonde con “Villa Arzilla” per motivi di budget e di età dei protagonisti.