Una tragedia e’ pur sempre una tragedia grande o piccola che sia non vi è distinzione nella morte. Ma quest’ultima mi ha colpito come uno schiaffo in pieno viso dato all’improvviso. Ieri ho assistito alla solita parata dei media che ho paragonato al banchetto dei Leoni intorno alla povera preda di turno.
900 anime che si sono affidate al mare nella speranza di cambiare la loro povera esistenza hanno trovato la morte in fondo al nostro meraviglioso Mediterraneo, diventato, ultimamente, un cimitero di poveri derelitti. 900 vittime uomini donne bambini vecchi cristiani musulmani si sono ritrovati in una stiva chiusi a chiave dai loro aguzzini senza possibilità di salvezza.
Il mio pensiero va ai loro ultimi istanti di vita… accidenti morire come topi in trappola mentre la loro speranza era quella di dare una svolta alla loro esistenza… eh già cambiare esistenza… come dice qualcuno il nostro sbandierare la democratica integrazione cozza con la cruda realtà’. Scappare dalla guerra per voi vedere cosa… uomini e donne di colore, per lo più giovani, trascinare la loro povera esistenza ai margini della società a mendicare ai semafori a spacciare droga a vendere merce contraffatta.
Sarebbe questo il futuro migliore ? Fuggire da guerre e vessazioni da mercanti di morte per finire in questo modo. Un papa, non ricordo il nome, nell’800, di fronte ad un generale francese che gli comunicava che era prigioniero nel suo stesso stato disse: “Non possiamo non vogliamo non dobbiamo…”
Forse il mare ha risparmiato loro tutto questo… Resta comunque l’amarezza e l’impotenza per questa immane tragedia.
Un mio amico mi dice sovente: “Maria il mio essere agnostico mi rende impermeabile a gioie e dolori…”
Forse ha ragione lui ma io intanto mi concedo un momento di dolore fortissimo e penso che quel dio in cui noi crediamo, chiunque esso sia, ancora una volta non ha fatto nessuna distinzione…
Maria Marini
Immagini tratte dalla pagina personale RossoEtna