L’evento culturale organizzato dall’Associazione Le Agende Rosse, gruppo Peppino Impastato Milano, ha aperto i battenti sabato 11 Aprile 2015, con l’esposizione dei quadri del maestro Gaetano Porcasi, presidente nazionale onorario dell’associazione di volontariato “I Cittadini Contro le Mafie e la Corruzione”,(www.gaetanoporcasi.it) presso la Cascina Grande di via Togliatti 1 a Rozzano-MI.
Per una settimana –fino alla chiusura prevista per domenica 19 Aprile 2015 alle h.19– sarà dunque possibile ammirare l’esposizione delle opere dell’artista siciliano ispirate dalle varie stragi del nostro. Paese, grazie al patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Rozzano , per questa mostra davvero particolare dal titolo: “La conoscenza della stagione delle stragi per stimolare le coscienze a ricercare la bellezza del fresco profumo di libertà”, richiamando una celebre frase del magistrato Paolo Borsellino.
La mostra è visitabile nell’orario di apertura (tutti i giorni dalle ore 9 alle h.19), con l’opportunità per le scuole di disporre al mattino (in due turni quotidiani: 9:30-11 e 11:30-13) di un accompagnatore dedicato agli insegnanti e agli alunni che verranno ad ammirare le particolari opere -ricche di colori e di storia- del maestro Porcasi.
L’artista siciliano ha già ricevuto numerosi premi e riconoscimenti di alto spessore artistico e civile per come i suoi quadri esprimano un sentito sdegno contro la ferocia, l’efferatezza, il cinismo, l’insensibilità, il disprezzo per la vita umana, e per i suoi bisogni essenziali, da parte dei poteri illeciti ed occulti del nostro Paese.
LA PITTURA DI GAETANO PORCASI TRA DENUNCIA E MEMORIA
Gaetano Porcasi è, decisamente, un artista “sui generis”. Nato a Partinico (Pa) nel 1965, ha conseguito il diploma presso l’istituto statale d’arte di Monreale e il diploma di Laurea, con 110 e lode presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo, sezione pittura.
Ha iniziato la sua attività professionale, come docente in Sardegna, presso l’Istituto Statale d’Arte di Sassari, e poi presso il Liceo Artistico di Tempio Pausania e l’Istituto Statale d’Arte di Alghero. Ritornato in Sicilia, ha insegnato presso l’Istituto Statale d’Arte di Monreale e, da un po’ di anni, presso il Liceo Scientifico “Santi Savarino” di Partinico, sua città natale. La grettezza culturale e l’arretramento etico e sociale dell’ambiente in cui vive lo hanno costretto a cercare “rifugio” nella sua inconsueta pittura e a crearsi amicizie, vere e sincere, fuori porta: così ha dato vita, per sua libera scelta, alla creazione di una pittura fuori dai canoni tradizionali, lontana mille miglia dai canoni abituali dell’ estetica classica.
L’arte di Porcasi ha come movente il principio ispiratore che a guidare l’occhio nella dimensione estetica, è il cervello,ossia la capacità razionale che accomuna tutti gli esseri umani al di la delle loro idee politiche e religiose. E proprio facendo leva sul grande tesoro della ragione umana, la sua attività pittorica si presenta carica di forte, anzi fortissima denuncia sociale contro il triste flagello della mafia, con lo scopo principale di RICORDARE, soprattutto, i tanti caduti per mano mafiosa. Denuncia e Ricordo: come scriveva Leonardo Sciascia “il nostro è un paese senza memoria e senza verità ed io, per questo, cerco di non dimenticare”. Da una parte la denuncia del fenomeno mafioso, nella consapevolezza che la cultura, ossia una visione della vita impregnata di sani valori etico-morali, sociali, religiosi, possa dare un notevole contributo al cammino di liberazione, dall’altra il ricordo di persone, note e meno note, che hanno pagato con la loro vita il loro alto senso dello Stato, delle sue istituzioni, delle sue leggi, della legalità vissuta nel quotidiano, del rifiuto del meccanismo perverso delle raccomandazioni e del servilismo sciocco che attanaglia, purtroppo, ancora oggi, molti siciliani.
Ricordare significa “far passare attraverso il cuore”, cioè rendere presenti, alla dimensione razionale, ma anche a quella affettiva, le persone che hanno perso la guida per servire un ideale. Da servi sciocchi a uomini liberi! Un profondo valore etico caratterizza e attraversa questa pittura, dove si susseguono i tanti personaggi del “gotha” mafioso e le loro tristi opere di morte, di devastazione delle persone, della società, dell’economia, del vero volto della Sicilia e dei siciliani onesti e laboriosi. Per fare ciò, Porcasi si è circondato di una cerchia di amici che ne hanno sostenuto, culturalmente e socialmente, la sua attività pittorica: Salvo Vitale, Pippo Cipriani, Rosario Crocetta, Cosmo Di Carlo, Pino Maniaci, Carlo Lucarelli, Cataldo Naro (di venerata memoria), Giancarlo Caselli, Carlo Marino, Antonino Iannazzo, attuale sindaco di Corleone, e Biagio Sciortino, sindaco di Bagheria, Biagio Sciortino e tanti altri amici, compreso lo scrivente, che ne apprezzano e sostengono l’opera. Una pittura così non comune, non può che dare fastidio: così l’artista si è spesso ritrovato nel più totale isolamento politico-partitico: porte chiuse, anzi sbarrate, da un sistema politico-clientelare che non gradisce nessuna attività di denuncia e asseconda, ovviamente, solamente i servi sciocchi, i “lacchè” (lecchini) di turno e gli “sciacquini” patentati.
A fronte di tanto isolamento strategico, sono arrivati anche alcuni momenti di grande riconoscimento, come testimoniano le tante mostre realizzate in vari comuni dell’isola, il conferimento della cittadinanza onoraria da parte dell’amministrazione comunale di Corleone, lettere di stima e apprezzamento pervenute da personalità del mondo politico-istituzionale, da artisti, uomini di cultura e semplici cittadini. Particolare attenzione viene mostrata,verso le sue opere,da alcuni docenti universitari italiani e, in particolar modo, statunitensi. Una pittura, dunque, non a fini di lucro ma per denunciare (la sana e costruttiva denuncia)-ricordare, realizare percorsi finalizzati alla solidarietà verso chi ne ha bisogno. Il sito è una sintesi,ristretta ma autorevole, di tutto ciò e si articola in tre sezioni, VOLTI-COLORI-MEMORIE, attraverso cui il pittore vuole illustrare a chi è capace di apprezzarlo, il suo lungo cammino pittorico-culturale.