“Dormire prima di morire per non soffrire”: un passo avanti verso l’eutanasia. L’Assemblea Nazionale ha adottato oggi in prima lettura con 436 voti contro 34 la proposta congiunta dei deputati Alain Claeys, UMP, e Jean Leonetti, PS.
I malati in fase terminale ottengono così il diritto alla sedazione profonda e continua. “Addormentare invece di far morire”. Secondo lo stesso Leonetti, già all’origine della legge del 2005 “contro l’accanimento terapeutico” non sarà comunque aperta a tutti. Sarà riservata a “malati che presentano un’affezione grave ed incurabile e verrà decisa dai medici quando la sofferenza del malato la cui prognosi vitale sia di beve periodo non possa essere calmata via trattamenti analgesici”. Cliniche ed ospedali dovranno tenere un registro, rispettando l’anonimato dei pazienti, in caso di sedazione sino alla morte.
Un altro dispositivo della legge afferma con maggior chiarezza, rispetto alla legislazione attuale, che “chiunque ha il diritto di rifiutare un trattamento”. Viene così chiarito il ruolo dell’alimentazione e dell’idratazione artificiale di cui viene sottolineato l’aspetto artificiale e che potranno quindi essere interrotti.
Il principio di fine vita rientrava nel programma elettorale di François Hollande che viene così rispettato. Hollande aveva promesso a chiunque soffra di una malattia incurabile che « provochi sofferenze fisiche o psicologiche insopportabili, di beneficiare di un’assistenza medica per concludere la propria vita nella dignità ».
Un passo avanti con un testo equilibrato che ha comunque suscitato delle resistenze da parte di chi è contro il “diritto alla morte”. In realtà va ben compreso che “dormire per morire senza soffrire” non è il suicidio assistito.
Luisa Pace