Sulla riforma: “Io voglio una Rai parlamentarizzata, la privatizzazione non sta né in cielo né in terra”
“Il contenuto di quel fax è mio al 101% mio, lo sottoscrivo in pieno. Quindi nella sostanza quella lettera è mia, però ci sono cose che non mi tornano”. Antonio Verro, membro del cda Rai, parla a “24 Mattino” di Alessandro Milan su Radio 24 del fax di cinque anni fa in cui suggeriva all’allora premier Berlusconi di “mettere paletti” ad alcune trasmissioni Rai giudicate scomode e orientate politicamente. Per quella vicenda la Rai ha aperto un’inchiesta interna: “Ci sono elementi che non mi tornano – ha aggiunto Verro -. Dov’è la lettera? Perché è stata sottratta dalla mia segreteria e spunta ora? Io archivio tutto ma quella lettera non la trovo più. Comunque le cose contenute nel fax io le ho dette in consiglio di amministrazione e in dichiarazioni pubbliche non so quante volte. Ci vuole pluralismo, io in quel fax dicevo ciò che l’Agcom ha detto altre volte in toni molto più ultimativi dei miei. Insomma vorrei aspettare la chiusura dell’indagine dell’azienda”. Verro ha aggiunto di non temere provvedimenti disciplinari: “Sono stato a parlare del caso in Commissione vigilanza e francamente anche loro si sono resi conto che in quello che ho scritto non c’è alcun segreto di Stato, c’è solo l’esplicitazione in forma privata di quello che io ho sempre detto”. All’accusa del conduttore di avere suggerito in quel fax di chiudere o modificare programmi, Verro ha risposto: “Questa è una lettura maliziosa, io non ho mai pensato di poter chiudere trasmissioni. Ho preso atto che c’erano trasmissioni un po’ orientate, e ho detto cerchiamo di equilibrarle. I paletti che suggerisco sono per esempio la scelta del pubblico: perché deve essere il 98% schierato da un parte? Gasparri ha detto che quando andava nei programmi poteva portare 3-4 persone nel pubblico, gli altri erano decisi dalla produzione. Il che non va bene”. Infine la segnalazione di proporre Susanna Petruni a direttore: “Il nome era fatto e strafatto come possibile direttore. Nel fax c’è solo scritto che mi piacerebbe tanto che il direttore generale potesse proporre quel nome”.
Verro poi ha parlato della riforma Rai annunciata da Renzi: “Io sono contrario alla privatizzazione della Rai, la funzione di servizio pubblico è fondamentale e insostituibile. E’ così in quasi tutta Europa. Dirò una cosa impopolare: io sono affezionato alla democrazia rappresentativa. Il problema di fondo è che la Rai deve assumere gente brava e preparata e che si eviti scadere nella lottizzazione. Se si fa questo, la privatizzazione non sta né in cielo né in terra. Se la politica occupa spazi per lottizzare è criticabile, se invece lo fa per garantire pluralismo va bene. Il dg scelto dal governo? Mi lascia un po’ perplesso, io sono innamorato di una Rai parlamentarizzata. Ma mi conforta Renzi quando dice che il cda verrà scelto dalla Camera. Il problema di fondo è l’equilibrio dei poteri. Se il Cda avrà solo poteri limitati di ratifica, se avrà potere di determinare le linee editoriali e di fare nomine, allora mi sta bene”.