“L’arresto di Roberto Helg, a causa del suo passato di “paladino della legalità”, rischia di delegittimare il ruolo e l’impegno di quanti della legalità e dell’antimafia non fanno solo una professione o un ruolo di facciata.”
A commentare così l’arresto del presidente della Camera di Commercio di Palermo, nonché vicepresidente della Gesap, società che gestisce l’aeroporto di Palermo, con l’accusa di aver intascato una tangente di 100mila euro da un ristoratore, è Giuseppe Ciminnisi, Coordinatore Nazionale dei Familiari delle Vittime di mafia dell’Associazione “I Cittadini contro le mafie e la corruzione”.
“Un’antimafia parolaia e di facciata è un autentico insulto a quanti hanno pagato con la propria vita l’impegno in favore della legalità e uno sfregio ad una terra che ha pagato un prezzo troppo elevato ai falsi altarini di quanti su questi temi hanno costruito carriere e attività, gestendo in modo illecito gli interessi della collettività.
Nel fare il plauso all’imprenditore Santi Palazzolo che ha denunciato Helg – conclude Ciminnisi – invito quanti altri imprenditori soggetti a ricatti a denunciare i fatti e a riporre maggiore fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine che senza false ipocrisie guardano alla sostanza delle cose e non alle apparenze. È arrivato dunque il momento di dire: Basta ad un’antimafia parolaia e di facciata.