Forse la polizia di Nizza ha preso alla lettera il principio di prevenzione quando ha scovato il possibile terrorista in erba. Eroicamente le forze dell’ordine non l’hanno ammanettato ed hanno permesso ai genitori ed al suo avvocato di accompagnarlo. La polizia francese doveva accertare che il piccolo Ahmed di 8 anni, in terza elementare, non fosse un pericoloso jihadista colto in flagrante per apologia del terrorismo.
I fatti parlano da sé, l’8 gennaio, l’indomani delle stragi di Parigi, la piccola peste avrebbe detto in classe di non essere Charlie e di fare il tifo per i terroristi. L’energico direttore della scuola ha segnalato il pericolosissimo individuo ai servizi sociali per l’infanzia e sporto denuncia contro il padre. Al commissariato dove è stato convocato si è scoperto che Ahmad non sa neppure cosa significa “terrorista”.
Magari la polizia francese pensava già di aver preso un pesce grosso dopo qualche gaffe come l’accorgersi solo dopo l’attentato del 7 gennaio di avere almeno 500 estremisti di Sharia4Francia sul territorio o l’aver lasciato passare per Parigi un jihadista inglese che ha attraversato serenamente la capitale per recarsi in Siria.
Sarà il caso di chiedersi dove il piccolo indiziato ha sentito i propositi riportati, magari fa merenda con pericolosi individui. Certo è che trattandolo così sin da piccino si rischia di dargli già un’idea su cosa fare da grande…
Luisa Pace