Auschwitz, Polonia, 27 gennaio 1945.
L’Armata rossa entra nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Sono trascorsi esattamente 70 anni.
Oggi è la giornata della memoria. Potremmo scrivere fiumi di parole, raccontare nuovamente la storia ma oggi dovremmo fermare tutto e guardarci attorno.
Oggi più che mai è la giornata della memoria, non perché si tratta del 70° anniversario ma perché la memoria sembra labile e l’antisemitismo resta ineluttabile.
Che chi è entrato nei forni crematori per uscirne in fumo non sia morto invano.
Che l’orrore sadico e pragmatico non si ripeta mai più e che non solo si interrompa al suo nascere il ritorno dell’antisemitismo ma che si interrompano, come per miracolo, tutte le stragi attualmente perpetrate nel mondo in nome dei pregiudizi e della follia umana.
Oggi più che mai è necessario fermarsi a riflettere sulla crudeltà umana, quotidiana ed incessante.
Ai morti nei campi di concentramento, per le strade, nelle loro case perché ebrei, ai loro discendenti, ai sopravissuti all’orrore non si può dire altro che Shalom.
Shalom al mondo.
Luisa Pace