E’ un principio democratico: bisogna rispettare tutti i punti di vista! Bene, rispettiamo ma talvolta è ben difficile condividere certe opinioni. E’ possibile chiedersi sempre “magari ha ragione lui o lei?”. Io non ci riesco, non per tutto. Data la mia oltre ventennale esperienza francese tento di spiegare il perché di certi eventi, senza per questo, spero, cercare di convincere il lettore. Fornisco un punto di riflessione sulla base di un fatto di cronaca. Non potrei farlo sulla Svezia. Non ci sono mai stata.
Stamani è uscito un mio articolo sui fatti di Digione. Poiché si pensa che l’autore del lancio dell’automobile sui passanti, sembra essere uno squilibrato, ho aggiunto “Ciò non toglie che la propaganda non risparmia nessuno, anzi”.
E aggiungo: “la propaganda trova più appigli nelle menti labili”. Ma, esiste un Ma: un paio d’ore dopo sento su un’emittente italiana l’annuncio della tentata strage con il magnifico commento: “Si tratterebbe SOLO di uno squilibrato”, ossia l’esatto contrario della mia analisi dopo mesi che seguo l’argomento della propaganda jihadista. SOLO? “Va bene, ho sbagliato tutto e cedo”, penso io, di sicuro sbaglio.
Ma non ho fatto i conti con D&D…due impavide donne e amiche che mi hanno minacciata se smetto di scrivere. Di solito è il contrario ma sembrano per “la libertà della MIA espressione”.
Poiché hanno elencato una serie di ripercussioni su chi non mi dà retta che vanno dal “Giove Pluvio li strafulmini!” al “Una martellata da Thor non ci starebbe male”, passando da “Una una serie di ceffoni dalla dea Kalì” sino ad essere talmente colte dal fervore da immaginare anche “Un sacrificio umano di massa a quel simpaticone di Tlaloc, dio Atzeco”, ritengo di non aver più il diritto di cedere e di voler cambiare mestiere. Faccio come posso!
Luisa Pace