La polizia australiana ha dato l’assalto al Caffè dove Man Haron Monis, autoproclamatosi “Sheik”, teneva in ostaggio almeno una ventina di persone da 16 ore.
L’uomo, un quarantanovenne di origine iraniana, viveva a Sydney ed era conosciuto dalla polizia per innumerevoli crimini tra i quali una ventina di aggressioni sessuali su donne dal 2002 e l’assassinio della sua ex moglie. Era sotto controllo giudiziario. Monis aveva anche inviato lettere offensive alle famiglie di soldati australiani uccisi, definendoli “assassini”.
L’assalto è stato impressionante con una sparatoria improvvisa e piuttosto lunga, intorno ai 15 secondi. Alcuni ostaggi sono corsi fuori, sette sono stati portati via con le ambulanze già sul posto da diverse ore. I feriti sarebbero cinque.
Due ostaggi sono deceduti, non si sa ancora in quali condizioni.
Man Haron Monis è stato uccisi dagli uomini del raid australiano.
Sono in corso accertamenti da parte degli artificieri per trovare eventuali bombe che Monis ha dichiarato di aver disperso nella città con l’aiuto di suo fratello.
Luisa Pace