Misteriosi finanziatori privati forniranno 50 milioni per comprare e ristrutturare i locali che ospiteranno l’Ateneo
Fallito l’ultimo tentativo di riqualificare l’area con un complesso di abitazioni, uffici e cinema, la Red srl, società milanese che ne è proprietaria, è stata ben felice di accettare l’offerta di 12 milioni di euro per acquistare la struttura. Una cifra che salirebbe a quasi 50 milioni se si considerano le ristrutturazioni necessarie. I 51mila metri quadrati dell’area escono infatti da anni di abbandono e hanno bisogno di ingenti rifacimenti.
A sborsare la cifra esorbitante degli enti benefici che ci tengono a rimanere anonimi. L’intermediario dell’intera operazione è la Confime, un’organizzazione di professionisti e aziende, in tutto circa 500, provenienti dalle regioni del Mezzogiorno.
Il suo presidente Giampiero Khaled Paladini, mantiene il più stretto riserbo sull’identità dei danarosi finanziatori. La Confime ha legami con la Lega Araba, mantenendo una sede fissa di rappresentanza presso la sua sede del Cairo. Inoltre Paladini, secondo indiscrezioni, avrebbe avuto precedenti contatti con la Qatar Foundation Charity. Il presidente di Confime, pressato sull’argomento continua però a ribadire che queste sono informazioni riservate che verranno comunicate più avanti esclusivamente alle istituzioni coinvolte.
Quello su cui invece non ha problemi ha parlare è il progetto dell’Università islamica di Lecce che vuole diventare “l’Università Cattolica del mondo musulmano”. I primi corsi saranno, guarda caso, teologia e filosofia, salvo concordare ulteriori insegnamenti con l’Università del Salento. Giampiero Khaled Paladini assicura che l’assessorato all’urbanistica del comune pugliese valuterà in settimana la fattibilità dell’operazione.
Intanto, secondo un sondaggio, tre leccesi su quattro si oppongono all’idea, affiancati dal segretario della Lega Nord, Matteo Salvini che oppone un netto e prevedibile rifiuto. Anche il sindaco di Lecce, il forzista Paolo Perrone, si dice molto perplesso sulla fattibilità dell’opera di cui peraltro erano all’oscuro fino alle recenti dichiarazioni di Paladini, sia l’amministrazione che l’imam della città.
Molto più entusiasti nei confronti dell’idea un gran numero di imprenditori che vede nell’iniezione di 50 milioni di euro degli anonimi filantropi una boccata di ossigeno nella situazione economica della città salentina.
Roma, 27 ottobre 2014
di Flaminio Spinetti
Fonte Il Giornale