PALERMO (di Silvio D’Auria) – Sex toys e lubrificanti all’ARS: ci aspettavamo «un convegno medico d’alto profilo scientifico, mentre si è abusato della nostra disponibilità.» ha dichiarato il Presidente, Giovanni Ardizzone.
All’interno dell’ambito di un convegno medico sulla salute delle donne, allestito presso una sala del Palazzo dei Normanni, una società farmaceutica si è data da fare per riempire un tavolo con attrezzi del piacere: dalle sfere in silicone ai lubrificanti, dai vibratori alle creme.
Nascosti dietro la dicitura “convegno medico-scientifico sulle innovazioni terapeutiche nella pratica clinica endocrino-ginecologica ed ostetrica”, hanno ingannato proprio tutti: con uno spazio espositivo ad attrezzature per gli addetti ai lavori sono paramedicali, capaci cioè di prevenire alcuni disturbi dell’area pelvica delle donne.
Oltre al danno, la beffa? Non si sa se ‘le pietre dello scandalo’ fossero in vendita, ma pensare che qualcuno l’abbia fatto di proposito per danneggiare l’immagine del Parlamento Siciliano, sembra veramente troppo. Eppure questo si vocifera tra i corridoi del Palazzo più famoso della città, brulicanti di austeri e indignati funzionari.
Forse, la tanto complicata iscrizione è solo servita a spingere su un argomento di cui non si vuole davvero sapere granché: una sorta di ‘occhio non vede cuore non duole’ della politica.
Eppure l‘azienda in questione è piuttosto chiara: vende prodotti che “si prendono cura dei bisogni e delle esigenze più intime delle donne”, uno slogan che sicuramente non desta sospetti sulle sue intenzioni, ma che piuttosto mette in discussione l’idea che sia stato tutto un raggiro.
Uno slogan chiaro, che però non ha intenzione di fermare il Presidente dell’ARS, Giovanni Ardizzone dell’UDC, che ha minacciato d’intentare un’azione legale contro la compagnia. Sì, perché il Presidente è anche un avvocato.
A palazzo si grida allo scandalo e anche all’imbroglio: si è preoccupati che questo scherzo di cattivo gusto abbia potuto compromettere la reputazione di un’istituzione importante come quella dell’ARS, per non parlare dell’immagine internazionale, quella data ai tanti turisti che entrano a visitare il prestigioso Palazzo dei Normanni. E così la collezione è stata spostata presso la Sala Rossa, lontana da mugolii e occhi indiscreti degli astanti.
Perché tanta indignazione quando basterebbe farsi una risata? Chi non ha peccato scagli la prima pietra. Pensare ancora al sesso come a qualcosa che vada punito, nascosto, bandito, non è sicuramente la soluzione, né l’esempio da dare ai propri cittadini. Ai cittadini importa che la Sicilia funzioni, ed è quando questo non succede che si scatena la vera indignazione.