In un francese molto concitato, un po’ scorretto, ma probabilmente di chi ha vissuto in Francia ed è partito per il jihad in Siria,un mujaheddin ha inviato un messaggio videoregistrato di minaccia alla Francia.
Dall’interno di una macchina, in assetto di guerra, ha chiamato i fratelli a colpire: “Mandiamo un messaggio alla Francia in risposta ai bombardamenti che ci sono in Siria ed in Iraq. Avevo avvisato di non bombardare l’Iraq. Siete avvisati che siete in guerra con l’Islam. Siamo gente alla quale la vittoria è garantita. Tante sono le bombe che avete sganciato in Iraq e Siria, tanti saranno i morti come quelli del nostro fratello Mohamed Merah. Avete paura di un fratello? Ce ne saranno migliaia e migliaia nel futuro”.
La gravità dei contenuti del messaggio è tale da indurci a non pubblicare testualmente le dichiarazioni del terrorista che accusa l’Occidente di aver lasciato massacrare per tre anni il popolo siriano dal “regime criminale di Bashar al-Assad” e di essere intervenuti soltanto adesso perché l’ISIS sta difendendo il popolo siriano è ha ucciso militari fedeli al regime.
“ Avete portato una guerra dopo la guerra” – continua nel video il militante dello Stato Islamico che minaccia i francesi di non poter essere sicuri né in patria né all’estero.
Lo Stato Islamico in verità non ha colpito soltanto le milizie di Assad, ma, soprattutto, gli stessi ribelli che si erano rivoltati contro il dittatore ma che pur professandosi musulmani non si riconoscono con i terroristi islamici che non stanno facendo nulla di diverso da quello che secondo le loro accuse avrebbe commesso il regime.
A tal proposito è necessario ricordare come molti musulmani che hanno ruoli anche di grande prestigio all’interno del mondo culturale e religioso, in più circostanze hanno preso le distanze dall’ISIS e dal Califfo, dichiarando che il loro operato è ben lungi dall’essere quello dell’applicazione dei dettami del Corano e degli insegnamenti del Profeta.
Purtroppo gli incitamenti alla violenza e a commettere atti terroristici, specie quando provengono da “cattivi maestri” trasformatisi per l’occasione in imam che distorcono il senso degli insegnamenti religiosi, hanno facile presa su giovani senza cultura e che non hanno mai studiato le scritture islamiche, trasformandoli in macchine pronte a colpire anche nei paesi di residenza.
gjm