Sulle qualità intellettive – oltre che di onestà – di molti esponenti della nostra classe politica, ho sempre avuto seri dubbi. Dubbi che in compenso non ho sulla qualità dell’elettorato che da sempre è capace di mandare in Parlamento questi soggetti.
Più volte mi sono chiesto quale sia il senso di dover sostenere un esame per conseguire una patente di guida, quando per esercitare la libertà di voto – con il rischio di uccidere più gente di quanta non ne possa morire in un incidente o per mandare in malora l’economia di un paese – non è necessario sostenere un che dimostri capacità d’intendere e di volere e, perchè no, un minimo di conoscenza di storia civica che ci permette di saper fare una distinzione tra portinaio del mio condominio (con tutto rispetto per il portinaio) e un ministro (con un po’ di rispetto in meno per taluni).
Del rischio che l’ebola sfuggisse ad ogni controllo e del pericolo che il virus rappresentasse vista la facilità con la quale oggi ci si sposta o l’uso che può farne un fanatico terrorista, chiunque dotato di un minimo d’intelletto avrebbe dovuto accorgersene.
Purtroppo, l’Italia, così come più volte sostenuto a differenza di chi riteneva quasi inesistente il pericolo, è a rischio ebola.
Ultimo – in ordine di tempo ma non per gravità – tra i fattori, la minaccia da parte dei terroristi dell’ISIS di attaccare l’Europa con il virus dell’ebola.
Non aggiungo altro, limitandomi a pubblicare lo screenshot del sito internet HealthMap (creato da due ricercatori del Children’s Hospital di Boston e ritenuto dalla comunità scientifica internazionale un valido strumento per far fronte all’epidemia cercando di prevenire ulteriori contagi) fatto pochi minuti fa che indica le aree a rischio ebola. Il punto rosso sull’Italia indica il livello di rischio. Ai lettori trarre le opportune considerazioni…
gjm