Quanti sono gli uomini di cui dispone l’IS e, soprattutto, da dove vengono? Che lo Stato Islamico ha una struttura ben diversa dalle organizzazioni terroristiche del passato, è un dato certo. L’IS didpone di un’enorme quantità di denaro cash, è in grado di autofinanziarsi, ha il controllo di pozzi petroliferi che hanno una capacità estrattiva di 80mila barili al giorno e, soprattutto, dispone di un esercito che secondo stime delle intelligence occidentali si è quasi triplicato nell’arco di pochi mesi.
A differenza delle organizzazioni terroristiche del passato, l’IS si pone come obiettivo la conquista di alcuni stati prima di attaccare Israele. È uno stato senza stato, nel senso che non ha un territorio, ma come uno stato dispone di eserciti da schierare in campo aperto in una guerra i cui confini tendono ad allargarsi sempre più, e questo rende l’IS molto più pericolosa di altre organizzazioni come Jabhat al-Nusra o la più nota al-Qaeda.
Secondo le agenzie di intelligence ad ingrossare l’esercito dell’IS sarebbero jihadisti provenienti da varie parti del mondo ed in particolare dall’Europa e dalla Russia.
Le più recenti stime delle intelligence occidentali quantificano questi volontari della Jihad indicandone la provenienza per ben precise aree geografiche:
– tra i 600 e i 2000 jihadisti stimati per ogni nazione proverrebbero da Inghilterra, Francia, Marocco, Tunisia, Arabia Saudita, Libano;
– oltre 300 quelli provenienti da Libia, Egitto, Turchia, Bosnia, Russia;
– al di sotto dei 300 quelli partiti da Romania, Bulgaria, Serbia, Montenegro, Algeria, Austria, Olanda;
– vengono quantificati in meno di 100 per ogni nazione quelli che hanno lasciato Svezia, Norvegia, Italia, Spagna, Svizzera, Danimarca e Irlanda, per andare a combattere in Siria e Iraq.