La notizia è su tutta la stampa, per la prima volta nella storia della Repubblica gli appartenenti alle forze dell’ordine, i militari e i vigili del fuoco potrebbero partecipare ad uno sciopero generale.
A minacciare la proclamazione dello sciopero sono i sindacati di polizia, Corpo forestale, penitenziaria, vigili del fuoco e Cocer interforze, dopo aver discusso a lungo sulle dichiarazioni del ministro Madia in merito al blocco del tetto dello stipendio delle forze dell’ordine.
Un’azione che appare tardiva e per alcuni versi mirata alla ricerca di paternità dell’onda di dissenso e malcontento che erano stati già manifestati da parte di molti appartenenti alle forze dell’ordine che utilizzando le piattaforme dei social network da tempo avevano organizzato una manifestazione per mercoledì 24 settembre alle ore 11:00 a Piazza Montecitorio a Roma.
Alla manifestazione organizzata dal partito nazionale dei diritti, coordinata da Alessandro Casertano e affiancata dal gruppo Fb “ASSEGNI DI FUNZIONE e SBLOCCO STIPENDIALE”, fondatore del gruppo Gallo Rocco, e che già nei giorni scorsi era stata annunciata su una pagina Facebook, prenderanno parte gli appartenenti alle forze dell’ordine che in occasione della protesta indetta nel mese di maggio si erano auto-consegnati aderendo all’appello del gruppo “Siamo Tutti Cretini”.
Appare evidente come la scelta di creare nuovi movimenti di protesta che agiscano senza l’egida di un sindacato o di un partito, nasca dalla mancanza di tutela dei diritti di tutti gli appartenenti alle categorie dei lavoratori che nel corso degli anni hanno mostrato tanto i sindacati storici quanto una classe politica sempre più lontana dalle necessità del paese ed inadeguata a ricoprire ruoli di governo.
Accade infatti sempre più spesso che i lavoratori, a qualunque categoria essi appartengono, si vedono costretti ad agire al di fuori delle organizzazioni sindacali che con i loro silenzi hanno finito con il subordinare lapropria attività a finalità politiche di parte, abdicando al ruolo statutario che doveva vederli protagonisti nel dialogo istituzionale e comunicativo nell’interesse delle categorie dei lavoratori e dei cittadini.
L’assenza, o comunque la “non incisività”, di sindacati e politica in un settore molto delicato, qual è quello della sicurezza, ha costretto molti appartenenti alle forze dell’ordine ad agire in maniera autonoma per promuovere iniziative che partano dal basso per uscire dai politicismi e dalla miopia di chi non ha tenuto conto dei rischi per la sicurezza e per il bene del Paese.
Resta da sperare che visto come, a prescindere da sigle e bandiere, il malessere sia ormai dilagante e destinato a non poter più essere taciuto o ignorato, chi preposto alla tutela dei lavoratori e la classe politica che governa la nazione ne prendano atto e agiscano di conseguenza.
L’appuntamento è a Roma mercoledì 24 settembre alle ore 11:00 a Piazza Montecitorio.
Gjm