Alla Camera dei deputati è stata discussa la mozione, di cui cofirmatario, il parlamentare del Pd Antonino Moscatt sulla competitività e sulla giustizia sociale dei cittadini in Europa. Lo stesso Moscatt è intervenuto come relatore a nome del Partito democratico affermando: “Abbiamo un’idea totalmente diversa dell’Europa rispetto a quella che altri partiti vogliono propinarci, con la nostra mozione e con il nostro dibattito che si svilupperà ribadiremo ancora una volta che noi all’Europa dell’austerity contrapponiamo quella solidale delle opportunità, la socialità e la condivisione, e non la paura e il pregiudizio”.
Per il deputato agrigentino indubbia è la necessità di contrastare alcune visioni “miopi e primitive, che, strumentalizzano per fini
politici le paure causate dalla grave crisi economica, vorrebbero rialzare gli steccati tra gli Stati, rinazionalizzare il mercato del
lavoro, ridurre il diritto delle genti di cercare un lavoro, meglio retribuito nello spazio comune europeo. Tali visioni – prosegue – hanno l’unica conseguenza di impoverire e danneggiare proprio coloro che si pensa di voler sostenere, ad esempio i giovani che si muovono per l’Europa in cerca di nuova occupazione, di formazione, per migliorare le proprie competenze o tutti quegli italiani, sì, tutti quegli italiani che hanno acquisito negli anni diritti pensionistici perché hanno lavorato all’estero. Ho chiesto al Governo di rilanciare nelle sedi opportune una nuova programmazione e una nuova linea di politica economica volta a superare l’esclusivo ricorso al contenimento dei bilanci nazionali, al rigore e all’austerità che rischiano di minare alla base diritti, il welfare e gli stessi presupposti della costruzione europea, ostacolando la ripresa e la crescita nei Paesi del sud Europa e, di conseguenza, di tutta l’Europa. Ho chiesto al Governo di farsi promotore di un nuovo patto sociale, inserendo tra le priorità del semestre europeo di Presidenza italiana azioni decisive in favore di una vera Europa sociale che attui concretamente i cosiddetti obiettivi faro
del programma Europa 2020, per garantire standard minimi comuni per i diritti dei lavoratori, uniformare le condizioni salariali e impedire la delocalizzazione industriale nei Paesi più poveri o con più debole legislazione – conclude Antonino Moscatt – sociale”.