14° Barometro Vacanze Ipsos – Europ Assistance
Il Belpaese meta europea preferita insieme alla Francia
Milano – Come ogni vigilia d’estate Europ Assistance ed Ipsos presentano il Barometro Vacanze. Giunto alla 14° edizione, il Barometro misura le intenzioni di viaggio per l’anno in corso dei cittadini europei, le loro motivazioni a partire, il budget da destinare alle vacanze e le mete che si ha intenzione di visitare.
Il Barometro è stato realizzato su un campione di 3.500 cittadini di Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna in seguito ad interviste telefoniche effettuate nel periodo Febbraio – Marzo 2014.
Quest’anno il Barometro Vacanze presenta una sostanziale spaccatura dell’Europa e differenze sempre più marcate tra cittadini dei Paesi del nord e quelli del sud. Decisamente più ottimisti i cittadini nordeuropei che dichiarano di avere anche una capacità di spesa per i propri progetti di vacanza decisamente più alta di quelli del sud.
Considerato l’evento estivo più atteso dell’anno, i mondiali di Calcio di Brasile 2014, il Barometro Vacanze ha previsto anche una domanda sugli eventuali spostamenti dei propri programmi di vacanza estiva conseguenti al mondiale.
Italia e budget: 80 euro dal Governo? 37 euro in più per la vacanza!
Un cenno di ottimismo importante per gli Italiani riguarda il budget che i nostri connazionali dichiarano di voler investire nelle proprie vacanze e che raggiunge in media i 1.798 euro: +2% e 37 euro in più rispetto al 2013. Non sappiamo se saranno presi direttamente dagli 80 euro che il Governo ha promesso ma intanto è un segnale di ripresa dei consumi sul fronte viaggi. Rimane comunque alta la percentuale degli italiani che dichiara che è il budget il fattore principale a determinare possibilità e modalità di vacanza (55%).
Sul dato relativo all’importo da investire, gli Europei, si mostrano sostanzialmente in linea con quanto dichiarato nel 2013 con un piccolo aumento: 71 euro in più rispetto allo scorso anno (da 2.242 a 2.313 euro). La quota di investimento degli italiani è dunque ancora lontana dai fasti (è il caso di dirlo) degli altri Paesi, soprattutto nell’area dell’Europa del Nord. Re del budget il Regno Unito con quasi 3 mila euro, britannici seguiti a ruota da Belgi (2.577 €) , Austriaci (2.542 €) e Tedeschi (2.397 €).
Italiani, la vacanza non si tocca
In un clima economico che ha fatto registrare timidissimi cenni di ripresa nella prima parte del 2014, si nota un atteggiamento prudente ma convinto da parte degli italiani in merito alle intenzioni di partenza, intenzioni sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno. Più della metà degli italiani (52%) dichiara di voler assolutamente partire per le vacanze almeno una volta durante l’anno (in calo di un punto percentuale rispetto al 2013).
Una stabilità che riflette il dato europeo. Complessivamente infatti sono il 54% gli europei – dato in linea con il 2013 – che dichiarano di voler partire, una media che sconta però una differenza sempre più marcata tra le nazioni nordeuropee e quelle del sud. I paesi germanici alzano infatti la media complessiva e il 56% (+ 4 punti percentuali rispetto allo scorso anno) dichiara di voler partire, con un vero e proprio exploit degli austriaci (+11 punti sul 2013 e il 68% di dichiarazioni di partenza). Francesi in calo di 4 punti (addirittura 8 rispetto al 2012) e Spagnoli che si confermano maglia nera nelle intenzioni di partenza (solo il 42% dichiara che andrà in vacanza).
Per gli europei vacanza equivale a riposo. I più desiderosi d’avventura sono gli italiani
Un focus particolare, considerando lo stress generato dalle situazioni economico-politiche governate da instabilità e problemi nella maggior parte dei Paesi coinvolti dall’indagine, è stato nuovamente dedicato alla domanda sulla vacanza ideale. Di tutto ciò che un viaggio può rappresentare, il riposo è ciò che emerge come desiderio maggiore per gli Europei (63%). Ovviamente un concetto che vale di più per i lavoratori, per chi ha figli e per le donne (rispettivamente 70, 72 e 65%).
Tra la volontà di scoprire nuove culture (il 30%), quella di fare sport (3%) e quella di incontrare nuove persone e farsi nuovi amici (7%) la vacanza degli italiani che dichiarano di avere intenzione di partire è la meno pigra d’Europa. Per il 40% del totale vacanza vuol dire “scoperta”, “avventura” e cambiamento di scenario contro una media europea del 34%.
Riposo per gli europei equivale a voglia di mare, leggera crescita per montagna, campagna e città
Il mare rimane, anche per il 2014, sinonimo di vacanze per gli europei e il 62% del totale (leggero calo rispetto al 2013, -2 punti percentuali) dichiara che trascorrerà la propria vacanza proprio al mare.
Un entusiasmo che raggiunge il picco nel belpaese. Gli Italiani che già sognano ombrellone e bagnasciuga sono il 70%, ben 8 punti sopra la media europea.
Il contesto europeo vede una crescita (più marcata nelle intenzioni dei cittadini dei paesi germanici) per le vacanze in montagna (18% contro il 14% del 2013), in campagna (17% vs il 14% dello scorso anno) e in città d’arte (16% rispetto al 13% del 2013).
Viaggi intercontinentali ancora difficili ma non più impossibili. L’Europa rimane la destinazione preferita con Italia e Francia in testa, soprattutto tra chi spende di più
Chi dichiara di avere una capacità di spesa maggiore ha Italia e Francia nei suoi sogni di vacanza. Ben il 19% degli Austriaci, il 10% dei Belgi e il 12% dei Tedeschi (la parte nordeuropea che quest’anno è cresciuta di più in termini di budget da destinare alle vacanza) dichiara che il Belpaese sarà la meta del proprio viaggio.
Per il primo anno i due Paesi sono alla pari anche nelle preferenze complessive (17%) dopo due anni di dominazione francese e un 2011 che aveva visto invece l’exploit italiano con il 20% delle preferenze. Segue, come da tradizione del Barometro, la Spagna al 13% e le altre nazioni del mediterraneo (Creta, Grecia e Croazia) all’11%.
I viaggi intercontinentali sono ancora un obiettivo ambizioso (almeno nelle intenzioni), ma non più di tanto irraggiungibile se il 76% degli europei dichiara che la propria vacanza sarà all’interno dell’Europa a fronte dell’81% del 2013. In un generale clima di incertezza (le risposte “non so” sono in forte crescita, al 15% rispetto al 10% dello scorso anno), le mete extra europee sono anch’esse stabili come potenziali destinazioni di viaggio: Nord America al 3%, Medio Oriente fermo all’1%, la zona Asia/Pacifico al 2% e l’America Latina e i Caraibi al 2%.
“Personalizzazione” è il secondo nome dell’organizzazione di un viaggio
La vacanza “a la carte” è una tendenza ormai inarrestabile nel continente europeo e l’utilizzo di internet per organizzarsi autonomamente mete, trasporti e tour in base alle proprie necessità continua a progredire in tutta Europa, con alcune eccezioni. Se per il 71% dei cittadini europei l’organizzazione con largo anticipo è una priorità, sono in aumento coloro che dichiarano di volere (o più probabilmente potere) organizzare il proprio viaggio solo all’ultimo minuto (28%, + 3 punti rispetto al 2013). In questo gli italiani sono primi, con una percentuale piuttosto vicina alla metà (44%) che ritiene la soluzione last minute come la preferibile. Una tendenza che, almeno negli altri Paesi, va di pari passo ad una predilezione per l’organizzazione personalizzata del viaggio attraverso internet. Se ben il 59% dei cittadini europei dichiara che prenoterà e gestirà il proprio viaggio sul web (una corsa imperiosa se si pensa che nel 2008 la percentuale era al 28% e che negli ultimi dieci anni la crescita si attesta sui 30 punti percentuali) stesso non può dirsi degli italiani, fermi al 51%, ancora distanziati dalla media europea e superati, nel nostro essere ancora poco tecnologici sulle prenotazioni di viaggio, solo dagli Spagnoli al 50%.
Per gli Europei prenotare i servizi della propria vacanza uno ad uno è ormai una priorità (72%) a scapito dei pacchetti preconfezionati, una tendenza che si evidenzia soprattutto nei Paesi che dichiarano un budget di destinazione per le vacanze più alto (Germania, UK e Austria).
Preoccupazioni in viaggio nel segno della stabilità
Ancora una volta stabili le preoccupazioni degli europei durante le vacanze. Quelle legate alla salute rimangono le principali con il 70% (+2% rispetto allo scorso anno) dei cittadini del vecchio continente che dichiara di temere più di altro un eventuale problema di salute durante il viaggio. Preoccupazione anche per il sopraggiungere di problemi di salute dei propri cari che restano a casa (68%, stesso risultato del 2013). A seguire le preoccupazioni – entrambe in crescita di 4 punti percentuali – per lo smarrimento del bagaglio (65%) e per un incidente del mezzo di trasporto con cui ci si reca in vacanza (57%). Se da una parte crescono le preoccupazioni di un guasto alla propria auto (47%, +4 sul 2013) e la paura di un attacco terroristico (46%, +3 punti) rimangono in sostanziale stabilità il rischio di disastri naturali e quello di uno sciopero dei trasporti durante il viaggio.
Tra i nostri connazionali la maggiore preoccupazione è la salute di chi rimane a casa (48%) seguita da quella per un problema di salute a sé o ad un compagno di viaggio durante la vacanza (42%) e da un incidente con il mezzo di trasporto (40%).
Vacanze e mondiali, cosa cambia per gli europei
L’estate 2014 sarà quella dell’attesissimo mondiale di calcio in Brasile. Il Barometro vacanze si è dunque chiesto se e in che modo questo potrebbe cambiare i programmi degli europei. Alla domanda se la competizione più importante in ambito calcistico potrà in qualche modo modificare i programmi di viaggio sono pochi quelli che hanno risposto che effettivamente la cosa potrebbe influire.
Complice probabilmente anche il periodo di vacanze solitamente piuttosto anticipato rispetto agli altri Europei sono i tedeschi quelli che dichiarano (con una percentuale comunque piuttosto bassa, l’11%) che il mondiale influenzerà i loro programmi di viaggio. Seguono i belgi al 7% e gli austriaci al 6%.
Gli italiani, la cui maggioranza comunque parte per le vacanze estive ad agosto, risultano poco inclini a farsi influenzare dai mondiali di calcio nelle prenotazioni, con un 5% (sempre tra coloro che comunque avevano dichiarato di voler partire per le vacanze estive) che dichiara di poter cambiare i propri piani a causa i di questo evento.