A volte, nella disperazione, quando si pensa che ormai sia tutto finito, che si è proprio tentato l’impossibile per giungere ad una soluzione e la speranza si fa fioca, un’idea improvvisa può risollevare l’animo e ridarci una tenue speranza per il futuro. Per quanto l’idea possa essere balzana, non è impossibile! Esiste già il Principato di Seborga, quel delizioso paesino del ponente ligure. Il Principato ha stampato i propri francobolli e la propria moneta, il “Luigino”. Al Governo hanno Sua Altezza Serenissima Marcello I Principe di Seborga ed un sensato ventaglio di Ministri. L’amministrazione in carica è tenuta dalla lista civica “Uniti per Seborga”. Conta una serie di consoli stranieri (italiano compreso) e di paesi di tutto rispetto. Hanno anche la Gazzetta di Seborga e, per chi volesse leggere in inglese e in francese, il Seborga Times ed il Journal de Seborga. Che Sua Altezza non legga alcuna ironia nei miei propositi, con tutto quello che succede al mondo, riuscire a vivere serenamente e senza far parlare di sé è un pregio.
Perché tanto entusiasmo per Seborga a parte il fatto che l’intestardirsi a proclamare la propria indipendenza ed appartenenza storica mi ha sempre affascinata?
Perché stamani ho letto l’ultima esternazione di Mr. “B” “Diventerò il padre della Patria”! Ma la Patria di chi? Della mia no di sicuro, anche se è ormai assai difficile mantenere un senso patriottico italiano. Non solo, ma il condannato più famoso d’Italia ha dato lezioni a UE, USA e Nato ed è deluso da Renzi. Ma “B” che ragioni ha di esserlo? Mica il Premier del PD deve rendere conto a FI o mi son persa qualcosa?
Allora diamogli una Patria! L’Italia conta diversi paesini più o meno isolati ma assolutamente affascinanti. Lì potrà autoproclamarsi Imperatore e portare la sua schiera di giullari. Potrà portarsi anche le escort se serve a farlo restare in loco. Tutte le televisioni che vuole purché visibili solo dai sui sudditi. Anzi, perché cercare un villaggio medioevale, magari non apprezzato da sua maestà l’Imperatore, quando esiste Arcore? Lasciamogli fondare il Regno di Arcore e che questi diventi la sua Patria! E i giornalisti – più presentatori di talk show ormai – che insistono nell’invitarlo alle loro trasmissioni vadano con lui. Così se la suonano e se la cantano!
Ammettete che l’ho pensata bella!
L. P.