
Suonano come una beffa le parole del ministro degli Esteri russo Lavrov, quando afferma che “la violenza di piazza Maidan con decine di vittime è stata chiamata democrazia , mentre le proteste pacifiche a sud est dell’Ucraina sono viste come terrorismo”.
Forse a Lavrov sfugge il fatto che a sparare in piazza Maidan c’erano, come dato di certezza, cecchini dell’ex presidente ucraino. Forse sfugge a Lavrov che già da ieri, compreso stamattina, forze filo-russe hanno occupato edifici governativi e stazioni di polizia in alcune città dell’Ucraina Orientale.
Forse, al ministro russo, sfugge anche il fatto che dette forze di “proteste pacifiche” indossavano divise senza insegne (così come accadde prima dell’invasione della Crimea), giubbotti antiproiettile ed imbracciavano armi militari di fabbricazione russa.
Così come russo era il caccia Su-24 Fencer, che per circa 90 minuti ha volato in prossimità della nave statunitense USS Cook mentre la stessa stava pattugliando il Mar Nero occidentale.
12 passaggi a meno di mille metri dalla nave da guerra americana, senza che il caccia russo rispondesse alle richieste e agli avvertimenti provenienti dalla Donald Cook. Un’azione provocatoria, poco professionale da parte die piloti e in palese violazione dei protocolli internazionali.
Cosa sarebbe accaduto se la nave americana si fosse sentita minacciata dall’azione provocatoria dell’aereo da guerra russo?

Lavrov può continuare a sostenere che la Russia non sta interferendo negli affari interni dell’Ucraina. Può anche affermare, così come a fatto, che non ci sono operatori russi in Ucraina Orientale, nonostante gli arresti effettuati dalle squadre antiterrorismo ucraine che dimostrano esattamente il contrario.
Può persino annunciare, minacciando ed anticipando le reali intenzioni del Cremlino, che l’uso della forza nel sud-est dell’Ucraina porterebbe a pericolosi sviluppi, ma continui pure a farlo tramite propagandisti-pennivendoli a servizio di Mosca ed eviti di farlo personalmente cercando di sodomizzare i cervelli di quanti hanno un minimo di capacità di critica, occhi per vedere che i “pacifici manifestanti” sono armati fino ai denti con armi militari russe e che sono uomini addestrati e ben organizzati, provenienti da regioni diverse da quelle in cui sono comparsi, tanto da non essere conosciuti dai dimostranti filo-russi e da non conoscere loro stessi i luoghi nei quali stanno operando.
La barzelletta dell’interesse russo a proteggere le popolazioni di lingua ed etnia russe in Ucraina, non sarebbe diversa da quella che possono raccontare gli americani sugli aspetti umanitari di molte delle guerre che si sono combattute al mondo nell’ultimo secolo.
Se fossero realmente queste le ragioni di tutte le parti in causa, perchè non lasciare al popolo ucraino la possibilità di decidere autonomamente e in maniera unitaria (senza divisioni né secessioni volute da paesi terzi) se aderire alla NATO o alla Federazione Russa?
gjm