Coinvolti in uno scandalo senza precedenti oltre cento militari. La vicenda, nata da un’inchiesta che vedeva coinvolti due ufficiali per uso di sostanze stupefacenti, ha portato alla scoperta di oltre cento militari appartenenti alla base missilistica di Malmstrom , che a vario titolo sarebbero coinvolti nel superamento dei test di efficienza previsti per verificare la competenza degli ufficiali addetti ai lanci di missili idonei ad essere armati con testate nucleari.
Secondo le accuse ai militari che avrebbero dovuto sostenere gli esami volti a verificarne la competenza in materia di gestione di “ordini di guerra e di emergenza”, sarebbero state fornite prima le risposte ai test. Un totale di 100 membri d’equipaggio addetti al lancio di missili a Malmstrom sono stati identificati come potenzialmente coinvolti nella truffa. Per nove di loro, compresi i comandanti dei tre squadroni missilistici del 341 Wing, sono già stati adottati pesanti provvedimenti sanzionatori, compresa la rimozione dall’incarico. Altri nove vengono gestiti separatamente da parte dell’Ufficio Air Force Special Investigation e otto di loro potrebbero essere chiamati a rispondere penalmente di “cattiva gestione delle informazioni classificate”.
Secondo gli investigatori la vicenda sarebbe nata dalla “malsana pressione dei comandanti” che pretendevano test dai punteggi perfetti.
Coinvolto personalmente nello scandaloil comandante del 341st Missile Wing di Malmstrom, Col. Robert Stanley , al quale però sarebbe stato consentito di dimettersi prima che venissero annunciati gli sviluppi dell’inchiesta. Rimossi anche il comandante e il vice comandante del Gruppo Operativo 341, che supervisiona tutte e tre gli squadroni missilistici e una squadra di supporto incaricata di gestire le prove mensili di competenza agli equipaggi di lancio di Malmstrom e valutare le loro prestazioni .
Il Magg. Gen. Michael Carey, responsabile fino allo scorso ottobre del 20° Air Force dal quale dipendono gli squadroni addetti ai missili, era già stato rimosso dopo che un’indagine militare aveva stabilito che si era macchiato di “comportamenti inadeguati” mentre guidava una delegazione del governo degli Stati Uniti durante una missione in Russia in materia di sicurezza nucleare. Nonostante ciò, l’ufficiale, che comunque ha chiesto il pensionamento, è ancora in servizio presso l’Air Force Space Command.
L’inchiesta non è ancora conclusa e le sanzioni per altri 91 ufficiali devono ancora essere decise. Per alcuni di loro si prospetta la semplice sanzione disciplinare, mentre altri potrebbero essere chiamati a rispondere delle loro azioni dinanzi la Corte marziale.
Lo scandalo oltre ad essere grave per il numero di persone rimaste coinvolte, lo è ancor più visto che da questi equipaggi dipende l’Intercontinental Ballistic Missile (ICBM). Un missile balistico con una gittata di oltre 5.500 chilometri (3.400 miglia), progettato per essere dotato di una o più testate nucleari.
Uno scandalo che certamente in un momento delicato come quello attuale non facilita i compiti dei vertici delle forze armate statunitensi e dello stesso governo americano.
Gjm