Nei giorni scorsi le forze di sicurezza locali ed i militari del Contingente italiano in Afghanistan hanno sventato, nel corso di operazioni congiunte, diversi attacchi effettuati in vista delle elezioni presidenziali del 5 aprile contro candidati ed esponenti governativi di spicco della provincia di Herat.
Forze speciali e servizi di sicurezza afgani – con il supporto di unità delle forze speciali italiane, di assetti “intelligence” del Regional Command West e dell’intelligence nazionale – hanno condotto una serie di operazioni che hanno portato all’arresto di due importanti leader talebani.
Operazioni congiunte che hanno portato anche al sequestro di un grosso quantitativo di armi, munizioni ed esplosivo e all’individuazione di un’autobomba, distrutta nella notte dagli elicotteri d’attacco “Mangusta” e dai caccia AMX del Contingente italiano, intervenuti nel distretto di Bala Bouluk, in provincia di Farah, duecento chilometri a sud di Herat.
Gli arrestati, noti alla polizia locale per essere a capo di pericolose cellule terroristiche operanti nell’area di Shindand, erano diretti a Herat per ricongiungersi con altri gruppi eversivi della zona.
Decisivo il ruolo degli specialisti del 28° reggimento “Pavia” che sulle frequenze radio degli insorti hanno trasmesso messaggi radiofonici in lingua locale, rendendo vano ogni tentativo di propaganda disinformativa, volta a screditare l’operato delle forze di sicurezza afgane e a ingenerare nella popolazione la percezione di un imminente ritorno al potere dei talebani.