Dopo l’otto per mille elargito ad minchiam e sperperato, Atene piange e Sparta non ride, lo sappiamo dai tempi di Sparta e Atene, a occhio. Abbiamo un organo che dice esattamente cosa fa lo Stato dei nostri soldi, si chiama Corte dei Conti, i suoi giudici suggeriscono continuamente tutti gli sprechi che i nostri governanti fanno, ma nessuno ascolta. Ormai siamo alla disonestà ammessa per legge. Non poco tempo fa la corte aveva segnalato la cifra immonda che le aziende di scommesse online dovrebbero allo Stato per tributi non pagati. Il debito nel frattempo gli è stato anche dimezzato. E anche con la metà risolleveremmo le sorti di una nazione che pare la Concordia in mano a Schettino.
È di questi giorni l’ennesima segnalazione: l’uso che viene fatto del cinque per mille. In teoria e per legge (ovvero una teoria, visto che ormai non l’applica nessuno…) sono soldi che andrebbero alle associazioni benefiche e di volontariato. Uno versa il suo bravo 5 per mille e spera di vederlo impiegato per bisognosi. Volevo confortarvi, dormite sonni tranquilli.
Se per voi i bisognosi sono Massimo D’alema, Gianni Alemanno, Radio Maria, Fondazione Milan, allora i vostri soldi sono impiegati bene.
Se invece pensavate a finanziamenti a enti di assistenza che aiutano chi muore di fame o danno da mangiare a persone senza lavoro e senza casa, siete proprio degli illusi idealisti e non mi stupirei se dalle vostre parti gli asini volassero e le mucche fossero viola, senza interventi di droghe o cioccolato Milka.
In questi anni grazie ad alcune scappatoie di legge, le persone e gli enti suddetti, hanno potuto, tramite fondazioni create da loro, accedere ai finanziamenti erogati dal 5 per mille. Continuando a leggere la relazione della Corte dei conti si scopre che per esempio che una fondazione a caso ha come scopo benefico “parlare di politica, impresa ed Europeismo (??)”, oppure un’altra, molto attenta ai problemi della gente, che accede ai finanziamenti per “migliorare le qualità professionali dei notai”, poi abbiamo associazioni che si occupano delle categorie sfortunate, chi di voi non classifica come poveri disgraziati coloro che “devono elaborare riflessioni culturali per concepire un panorama di riforme”?, oppure portare avanti la crociata della gente che sente il bisogno di “favorire lo sviluppo dei valori etici nel mondo laico e cattolico”.
Sono alcuni tra gli scopi espressi negli statuti di queste associazioni, aria fritta, se confrontata ai veri problemi che affliggono persone che non hanno soldi per far mangiare i propri figli, per noi veleno da inghiottire da poveri.
Qui è la politica che si fa beneficenza da sola, aiutandosi generosamente. Circa quattrocento milioni di euro annui, di cui una cospicua parte a vantaggio di queste associazioni che perorano il nulla.
Quando ci fanno vedere due notizie per cui indignarci ai telegiornali, sanno benissimo che nel frattempo non verranno annunciate, queste nobili imprese, che se non stiamo attenti non sapremo mai.
Ai mezzi d’informazione basta elargire pezzetti di carne fresca per farci stare buoni e moderatamente incazzati, così, quando il dito indica la luna, noi imbecilli guardiamo la partita di calcio. Verosimilmente truccata anche quella. Roba da Truman Show, sembra tutto di plastica.