Il premier Letta salirà al Colle e annuncia un’iniziativa per pervenire al nuovo patto sul programma. “Benissimo, […] non ci rimane che aspettare” questa la lapidaria risposta di Matteo Renzi alle dichiarazioni del premier.
Enrico Letta dunque si è ripromesso di sbloccare l’empasse politico-istituzionale che si è venuta a creare, e per farlo andrà a consultare lunedì il Capo dello Stato. Assieme tenteranno di trovare la quadra a una situazione politica che sembra ormai degenerata, con il condannato Berlusconi riabilitato e presentato all’opinione pubblica quale solo leader politico del centro destra con cui poter trattare per mettere mano ed approvare la nuova legge elettorale. Legge elettorale che viene presentata da tutti quale panacea di tutti i mali che attanagliano l’Italia.
In realtà in questi mesi non si è vista nessuna importante riforma che il governo delle larghe intese e delle lunghe attese aveva promesso di fare immediatamente dopo la sua formazione quindi, la discutibilissima nuova legge elettorale – ribattezzata da alcuni “porcellum al quadrato”, che non introduce neppure le preferenze – trova la stragrande maggioranza degli italiani scontenti di questo ennesimo furto di sovranità popolare operato da chi ormai rappresenta solo se stesso e chi lo ha nominato.
Sembra che la nuova legge elettorale trovi anche il favore di Angelino Alfano che dalla sua pagina facebook posta: “Sono fiducioso che si possa arrivare all’approvazione della nuova legge elettorale, perché pensiamo che la sua approvazione sia un fatto positivo per le istituzioni e per il nostro Paese. Siamo dispiaciuti del fatto che ancora non si sia sbloccata la vicenda delle preferenze e siamo ancora ai listini bloccati. Sulle preferenze crediamo che in Parlamento si debba fare una seria riflessione e una discussione forte per evitare che anche il prossimo sia un Parlamento di nominati”.
Strane parole sui nominati in parlamento quelle di Angelino che Oscar Giannino appena un anno fa raccontando un aneddoto lo ricordava così: “Una volta, qualche anno fa, ho visto Alfano che portava il caffè a Berlusconi. Ho un ricordo nitido, non ci avevo fatto caso, era la prima volta che me lo presentava. Ripensandoci, ho capito alcune cose”.
Lo scenario che sembra profilarsi è quello delle elezioni anticipate tanto più che il leader nel Nuovo Centrodestra, nonché vicepremier, chiede 12 mesi per fare le cose necessarie e poi tornare subito alle urne.
E’ indubbio che Renzi vuole arrivare quanto prima alla guida del governo italiano sapendo che sarebbe troppo rischioso per lui farlo attraverso una strada diversa dalle urne, quindi dalla legittimazione popolare col voto.
Neppure Letta ha mancato di lanciare da Sochi, dove si è recato per la cerimonia inaugurale dei giochi olimpici invernali 2014, delle frecciatine al segretario del PD prendendo a metafora lo sport nel quale è fondamentale il gioco di squadra. Enrico Letta, infine, parlando dell’Italia ha sottolineato che ha ben poche possibilità di farcela se prevale la logica del top down anziché un gioco di squadra tra tutti i principali portatori d’interesse.
Letta pare sempre più in difficoltà di fronte a un attivissimo Renzi che pur di portare a casa un risultato utile alla sua scalata alla poltrona più prestigiosa di Palazzo Chigi sarebbe capace di far digerire al proprio elettorato tutto e il contrario di tutto, così come ha già fatto con le preferenze promesse in campagna elettorale e poi magicamente barattate col cavaliere.
E mentre il Paese langue, con gli italiani costretti a rivedere le proprie abitudini per far fronte alla crisi imperante e, sempre, più vessati da un opprimente pressione fiscale chissà se Re Giorgio, anche questa volta, saprà trovare la giusta soluzione di compromesso che accontenti tutti senza però risolvere nessuna delle grandi questioni che rendono questo paese ingovernabile e di conseguenza invivibile.
Totò Castellana