I siciliani, lo sanno tutti, hanno una grande devozione per la Madonna. Totò Cuffaro, ex governatore dell’isola, aveva dedicato alla Vergine Maria la sua vittoria. Persino il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, eletto nella precedente competizione elettorale con una coalizione di centrosinistra e liste civiche, aveva seguito l’esempio di Cuffaro. Salvo poi passare con il Pdl, venerando l’Angelino (Alfano) e rimettendo nelle mani San Calogero le sorti della città. Oggi Zambuto va ad ingrossare le fila dei renziani. Chissà quale altro santo prospetterà alla sua Agrigento…
A mantenere alta la tradizione ci pensa il Rosario (Crocetta). La versione integrale della preghiera del rosario prevedeva la contemplazione di tutti i quindici misteri e la recita di centocinquanta Avemarie.
E di misteri il presidente della Regione Sicilia, perdonate il gioco di parole, non fa mistero. A cominciare dalle mille promesse mai mantenute se non a suon di roboanti proclami, per finire con una rivolta culturale tesa al recupero di valori e al ripristino della legalità, che nella migliore delle ipotesi è rimasta carta straccia in un cassetto.
Precari, dimezzamento dello stipendio, Trinacria Bond, revoca della autorizzazioni alla realizzazione del Muos, stop all’eolico e tanto altro ancora, possono essere annoverati tra i “misteri del Rosario”. Per non parlare della vicenda del rigassificatore di Porto Empedocle, dove la parola “mafia” è più volte entrata a vario titolo (dall’arresto di un boss latitante con in tasca i “pizzini” sul rigassificatore, per finire al sequestro di un’area del cantiere), senza che il governatore antimafioso per eccellenza spendesse una sola parola.
Sempre per restare in tema di antimafia, non si può ignorare il fatto che terminata la competizione elettorale che portò Crocetta al più alto scranno regionale, gli incontri con i familiari delle vittime innocenti di mafia rimasero per lungo tempo un’altra promessa non mantenuta. Mistero! 15 misteri per 150 Avemarie. Peccato che i misteri di questo Rosario vadano ben oltre i 15 previsti. Così come ben oltre 150 sono le Avemarie e Padrenostri che i siciliani si vedono costretti a recitare quotidianamente in attesa di miracoli che non avverranno mai.
Ma qualcosa poco per volta sembra destinata a cambiare. La mozione di sfiducia al Governo Crocetta, ad un anno dalle elezioni, presentata da 18 deputati, ieri in aula ha raggiunto i 31 voti. Troppo pochi per mandare a casa il Governo regionale, ma sufficienti per una valutazione di carattere politico.
La mozione di sfiducia, partita dai grillini, ha messo Pd e Pdl dinanzi lo specchio. Nonostante l’annuncio del Pdl che non avrebbe votato la sfiducia, così come il Pd, in aula il numero dei voti si è più che raddoppiato. Quel Pdl che fa capo ad Angelino Alfano ha mostrato tutta la sua fragilità spaccandosi su Crocetta. Neppure gli “Angelini” fanno miracoli!
L’unico miracolo di questo Rosario e di questo Angelino sta nella recuperata vocazione del popolo siciliano che continua a pregare tutti i santi affinchè l’attuale classe politica, dai livelli comunali al governo nazionale, sparisca definitivamente dalla scena. Resta da sperare che questo non avvenga per lasciare posto sull’altare a nuovi santoni e guru del web ma che rappresenti soltanto un punto di partenza…
Gjm