La Guardia di Finanza ha eseguito due decreti di sequestro preventivo emessi dal G.I.P. del Tribunale di Ferrara, nei confronti di 13 soggetti componenti un sodalizio criminale, accusato di aver posto in essere una frode fiscale milionaria. Il sequestro, eseguito con la modalità cd. “per equivalente”, ha interessato beni immobili, mobili e disponibilità finanziarie riconducibili agli stessi per un valore di 8 milioni di euro.
Le attività di polizia giudiziaria eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria di Ferrara e dirette dalla Procura della Repubblica hanno riguardato l’attività di numerose società cooperative aderenti a due distinti consorzi.
Le condotte illecite venivano realizzate attraverso le predette società, esercenti attività nei settori del facchinaggio, della logistica e delle pulizie industriali, attuando un articolato meccanismo di frode che utilizzava le cooperative al solo fine di:
- traslare su di esse il debito IVA attraverso l’utilizzazione di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti;
- non versare l’imposta a debito;
- non versare i contributi per i lavoratori formalmente dipendenti delle cooperative;
- “scaricare” la conseguente responsabilità amministrativa e penale su soggetti “prestanome”.
La gestione commerciale dei rapporti tra le cooperative ed i singoli committenti era infatti completamente demandata ai consorzi, i quali stipulavano direttamente i contratti in qualità di appaltatore, per poi affidare solo formalmente, ad una o più società loro consorziate (risultate essere mere “cartiere”), l’esecuzione dei servizi rappresentati per lo più dalle attività predette (facchinaggio, handling, pulizie, ecc.).
Tra le strategie attuate allo scopo di ostacolare le indagini, le cooperative hanno nel tempo dichiarato – e più volte artatamente trasferito in varie località insistenti sull’intero territorio nazionale – le sedi legali, che, all’esito dei fatti, sono risultate essere solo un formale recapito.
Allo stato delle indagini e dei connessi controlli fiscali conclusi nel corso del 2013 sono state scoperte ben 22 distinte persone giuridiche che risultano essere state utilizzate dall’associazione criminale al solo scopo di frodare il fisco per un danno ammontante a 8 milioni.
Gli amministratori di fatto delle cooperative sono stati altresì denunciati per truffa aggravata ai danni dell’INPS, per aver utilizzato indebitamente il regime di favore previsto per le assunzioni di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità.