Licata, 24 agosto 2013 – L’Associazione “A testa alta. Associazione di promozione sociale contro le mafie e le illegalità” esprime solidarietà e vicinanza alla ragazzina di 13 anni, originaria di Milano, che è stata violentata durante una vacanza a Licata da due individui del luogo.
Un’azione deprecabile e grave che non può e non deve passare inosservata, perché colpisce in modo violento minori in tenera età e le loro famiglie, creando altresì inquietudine e senso d’insicurezza per tutti i cittadini. Episodi come questo non possono che rafforzare la presenza delle Istituzioni in un territorio difficile come quello di Licata, il cui tessuto sociale rischia purtroppo di rimanere fortemente condizionato da inaccettabili slogan campanilistici e di basso profilo localista. L’impegno per la legalità diventi dunque il primo punto all’ordine del giorno anche in una città che si proclama “sana”, al fine di contrastare ogni fenomeno di criminalità presente a Licata, come in Sicilia e nel resto del Paese, dove ognuno è chiamato a operare per la diffusione della cultura e dei valori della legalità. “A testa alta” auspica inoltre che al più presto le Forze dell’ordine e la Magistratura facciano più completa chiarezza in ordine alla mancata adozione di qualsiasi misura cautelare personale, anche la più blanda, nei confronti dei due soggetti indagati, prontamente identificati, sia sotto il profilo dell’insussistenza di ogni rischio di inquinamento delle prove che di reiterazione del reato, e ciò tenuto conto non solo dell’età della vittima, ma anche della differenza di età tra la vittima e quella di ciascun indagato.
A testa alta. Associazione di promozione sociale contro le mafie e le illegalità