“Meno male che non sono a Parigi!”. E’ quello che ho pensato quando mi hanno chiamata da France24 per partecipare al dibattito serale. Tema: il caso Berlusconi. Mi sono scusata perché in vacanza a oltre duemila chilometri. Ho avuto anche il timore che mi chiedessero di partecipare al telefono. No, questa volta non avrei potuto farcela. Non sono neanche andata a vedere quale sventurato collega abbia dovuto cimentarsi in questo arduo compito. Spero che si siano dichiarati tutti chiusi per ferie… Non che io non stimi France24, anzi… è appunto per questo! Tra l’altro, il canale trasmette in diversi paesi e come si spiega quel che ci sta succedendo?
Vada per il video di auto consacrazione del condannato “B”, vada per i commenti dei soliti idioti…ma davanti alla dichiarazione di Angelino Alfano, segretario del Pdl ed anche Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Interni: “Siamo tutti pronti alle dimissioni, a partire dai ministri del Governo” io cedo. E’ pura follia. Alfano si crede protagonista di una storia come quella degli ammutinati de Bounty. Solo che lì applicarono la Corte marziale. Certo che ormai il termine Corte ricorda troppo il termine Tribunale e visto che al Pdl sono convinti che i magistrati siano i cattivi della storia… Ma i ribelli del Bounty si ribellarono ai metodi del Capitano Blight – e per onor di storia non volevano neanche abbandonare le loro donne Tahitiane, il che può trovare una giustificazione romantico-affettiva alla faccenda. Alfano invece non si ribella al prepotente capitano ma lo difende e minaccia il Paese.
Sulla baleniera Pequod, al capitano Achab poco importava della pesca e dei suoi uomini d’equipaggio coinvolti nella tragedia dell’inseguimento alla balena che costò una gamba al capitano. Aveva solo sete di vendetta contro Moby Dick. E così è “B” contro la magistratura. Ma la storia di Achab, benché solo un romanzo, dovrebbe essere d’ispirazione e consiglio, poiché lo sventurato capitano morì trascinato a fondo dalla balena e il suo equipaggio non sopravvisse all’affondamento della baleniera.
Una storia vera ed una allegorica, entrambe contraddistinte dal peso storico e morale. Forse troppo difficili d’interpretazione per la nostra classe politica che sta seminando distruzione? Io fornirei le copie di questi miti storico-letterari anche a Letta & Co. Un ammutinamento si può bloccare – salvo se ci sono ragioni di forza maggiore e quindi sto con i ribelli. Ma quelli veri.
Il senso morale in tutto questo?
Il senso morale non esiste più. Non esiste neanche un “senso”.
Al Pdl non hanno neanche il pudore (almeno per salvare la faccia all’Italia) di prendere le distanze da Berlusconi e di rilanciare un partito di centrodestra, come in ogni paese democratico nel quale tutte le correnti di pensiero hanno diritto di essere rappresentate. Al Pdl si aggrappano a chi li porterà a fondo e il fatto più grave è che così affonderanno anche l’Italia.
Io vorrei sapere direttamente da Alfano una cosa. Che un segretario di partito faccia cerchio attorno al suo mentore si potrebbe anche capire, pur non condividendo tal posizione. Ma, Alfano, da Ministro degli Interni, preposto a garantire la sicurezza del paese – e la stabilità rientra nella sicurezza – e per giunta anche da Vicepremier, come può permettersi di prendere il comando di un ammutinamento? Non solo: come si permette di incitare alla ribellione e minacciare quindi la stabilità del Governo?
Alfano, anche malgrado loro, gli italiani su questa nave ci devono vivere, non morire.
Luisa Pace
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Luisa Pace, France Representative della European Journalist Network, membro del comitato dell’Association de la Presse Etrangère, giornalista free-lance molto apprezzata, scrive per diversi quotidiani e periodici svizzeri, italiani e francesi: La Regione Ticino, Focus In, La Révue Défense.