Agrigento — 19/07/2013 – “Mi auguro che l’azione della procura della Repubblica possa presto arrivare a fare piena luce sulle responsabilità di chi ha avvelenato il mare degli agrigentini e che finalmente, dopo anni e con scelte e persone diverse, Agrigento possa presto nuovamente godere del suo bellissimo mare, così come avviene nei paesi civili.
Oggi è un giorno di soddisfazione per me perché l’azione della magistratura agrigentina, culminata con gli odierni provvedimenti, altro non è che il naturale epilogo della mia denuncia di due anni fa. Con prove alla mano ed una indagine particolareggiata durata 3 mesi e mezzo portata avanti tra mille difficoltà, diffamazioni subite ed ostruzionismi vari anche da parte di pubblici ufficiali, avevo denunciato lo stato di inquinamento del nostro mare e della questione riguardante il cosiddetto “nuovo” pennello a mare costato – si dice – quasi tre milioni di euro. E non da ultimo anche che il pennello della PS, fatto credere a tutti da anni sigillato, in realtà fosse utilizzato a tutt’oggi come sovrappieno, scaricando melma a soli 150 metri dalla battigia e per il quale ho depositato ulteriore memoria in Procura appena due mesi fa.
I provvedimenti giudiziari di oggi, dopo esser stata accusata da più fronti di fare danno all’economia agrigentina hanno però per me, che amo profondamente Agrigento, un sapore amaro. Spero solo che chi si è reso responsabile di quest’ulteriore sgambetto al futuro della nostra città possa presto pagare per le proprie colpe”.
Ausilia Eccelso
Coordinatrice provinciale dell’associazione Ambientevivo
Meglio tardi che mai …qualche volta anche le persone per bene come Lei possono vedere i risultati delle proprie battaglie.
Nondimeno credo che in questa vicenda si debbano fare dei distinguo tra le varie responsabilità. Se è vero politici e dirigenti della “Girgenti acque” sono responsabili di ogni sorta di omissione è anche vero che la vigilanza e la denuncia sono il fine statutario di una associazione ambientalista. E allora diciamo la verità! se chi aveva il preciso compito di controllare e denunciare come Legambiente, appoggia invece la società Girgenti Acque anche con incredibili manifestazioni plateali del proprio responsabile nazionale abusivismo avvocato Giuseppe Arnone ( arrivò a bere l’acqua inquinata pur di dimostrarne la purezza) come si può pretendere che altri denuncino. Questo è il problema, la vera tragedia. Legambiente inonda l’Italia di “golette” “vele” e premi ai comuni virtuosi e poi di fatto si schiera con gli inquinatori, solo per accontentare l’amico dirigente? Oppure vi è dell’altro? Spero che finalmente la magistratura verifichi se vi sono interessi economici o politici anche di Legambiente in questa vicenda che affligge Agrigento. Se verranno fuori responsabilità vi è un’aggravante vergognosa cioè che tutto viene fatto nel nome dell’antimafia e dei suoi martiri.