MONTREAL – Secondo gli inquirenti, Mr. Sidewalk (Signor Marciapiede) – al secolo Nicolò Milioto – sarebbe stato l’anello di congiunzione tra mafia, politica ed imprenditoria del Québec.
64 anni e tante rughe. Lui, uomo originario di quello stesso paese dell’agrigentino (Cattolica Eraclea) dal quale provengono i Rizzuto – boss di primo piano della mafia italo-canadese, a capo della Sesta Famiglia – sembra all’improvviso aver perso la memoria. Accade nel corso del processo in atto in Canada, dov’è testimone chiave nella cosiddetta commissione Charbonneau, a seguito delle indagini sulla criminalità organizzata nel settore delle costruzioni nel Quebec che vede coinvolti politici, imprenditori e mafiosi più o meno presunti.
Dopo una raffica negazioni in risposta ad ogni accusa mossa durante l’udienza tenutasi nel mese di febbraio, Mr. Sidewalk (Signor Marciapiede) – anche se lui ha negato il nomignolo che secondo testimoni si sarebbe auto-affibbiato e si offende se lo si chiama così – nell’ultima deposizione, dalla raffica di negazioni, è passato a quella dei “non ricordo”. Ben 51 “non ricordo” a 51 diverse domande.
Tanto smemorato da lasciare incredulo il procuratore Sonia LeBel, quando ha risposto in francese che sconosceva il termine italiano “estorsione”.
Eppure, secondo Martin Dumont, ex funzionario comunale e federale del sindaco di Montreal, che ha deposto dinanzi la Commissione lo scorso autunno, Milioto avrebbe minacciato di “seppellirlo” quando l’ex funzionario avrebbe messo in discussione l’elevato costo di un progetto: “Sai, Martin, le fondamenta dei miei marciapiede sono spesse e profonde. Tu non vuoi finire nelle fondamenta dei miei marciapiede” – avrebbe detto Milioto a Dumont – e dinanzi le difficoltà di Dumont a pronunciare il nome di Milioto, avrebbe aggiunto: “chiamami Mr. Sidewalk (Signor Marciapiede)”.
La circostanza è stata negata da Milioto il quale ha negato non solo di aver rapporti con la mafia, ma ha anche dubitato dell’esistenza stessa dell’organizzazione criminale. “Pensa che la mafia esiste?” – ha chiesto il procuratore – “Non lo so, signora. Che cosa è la mafia? Le persone che sparano ad altre persone? Le persone che vendono droga?” – ha risposto Milioto.
Seguendo un clichè già collaudato il presunto mafioso ha ridimensionato anche gli incontri con boss del calibro di Nicolò Rizzuto Sr., l’anziano patriarca della Sesta Famiglia recentemente assassinato.
Filmato dalla polizia mentre contava alcune mazzette di denaro – per gli inquirenti “pizzo” versato alla mafia -, Mr. Sidewalk ha riferito che si trattava di “un affare sociale”, soldi per raccolte di fondi comunitari e per conto di un collega imprenditore.
E la tangente versata a mafia, dipendenti pubblici e un partito – tra l’1% e il 3% dell’importo della commessa – per aggiudicarsi appalti truccati? Soltanto “un’invenzione”.
Pur ammettendo di aver fatto qualche piccolo dono (pranzi e bottiglie di vino) a dipendenti comunali – ad eccezione del caso dell’ingegnere Luc Leclerc, il quale avrebbe ricevuto in “regalo” una casa – ha sempre negato di aver pagato tangenti in contanti.
Pranzi e bottiglie di vino in cambio di pagamenti più rapidi da parte del comune e “un piccolo favore” fatto ad un ingegnere. Tutto qui. Le centinaia di telefonate registrate tra Milioto e altri boss concorrenti? Certamente uno scambio di convenevoli e telefonate di cortesia.
Visto entrare nel Café Consenza ben 236 volte – laddove secondo gli inquirenti si svolgevano i summit di mafia e si dividevano le tangenti -; filmato nel corso di scambi di denaro con Nick Rizzuto Sr. e Rocco Sollecito (appartenente allo stesso clan), Milioto ha dichiarato che il denaro che lui stesso portava e che poi sarebbe stato diviso in cinque parti, era destinato all’Associazione Cattolica Eraclea Associazione, per fini sociali.
E il denaro da lui incassato? Milioto ha negato di aver ottenuto qualcosa e che se denaro gli era stato consegnato, era certamente per fare piccole commissioni per conto di un 80enne (Nick Rizzuto Sr.). Un gesto di bontà e rispetto nei confronti di un vecchietto. Chissà, forse sarà anche vero e magari si limitava a comprare il pane e la frutta ad un anziano al quale certamente non mancavano forze e lucidità per partecipare ad incontri di mafia. Quelle stesse forze che evidentemente non aveva per recarsi a comprare mezzo chilo di pane…
Del resto, a lui chi doveva dirlo che Rizzuto era l’anziano patriarca di una famiglia mafiosa? Lui che sconosce anche l’esistenza della mafia, cosa poteva saperne?
Un monito severo a Milioto, è giunto dal giudice France Charbonneau che ha fatto presente come potesse incorrere in accuse di falsa testimonianza e di oltraggio alla corte.
Milioto, per 23 anni alla guida della “Mivela costruzioni”, di affari ne ha fatti tanti prima che l’inchiesta sulla corruzione mettesse un freno al vorticoso giro di appalti truccati e tangenti, passando dai 5milioni di dollari di fatturato da appalti pubblici dei primi anni 2000, ai quasi 58 milioni di dollari di contratti comunali nel periodo che va dal 2006 al 2009.
Come spiegare l’improvviso boom del fatturato della sua azienda e il perché la maggior parte degli imprenditori Montreal che si occupano di fogne e marciapiedi avevano legami con Cattolica Eraclea (Agrigento), paese natale di Milioto e dei Rizzuto? La risposta è semplice e l’ha data lo stesso Milioto: probabilmente perché è un mestiere che i miei compaesani sanno fare bene!
Siamo certi dunque, che fogne e marciapiedi di Cattolica Eraclea – viste le premesse di Milioto – sono tra le migliori mai realizzate al mondo. Chissà che un giorno i turisti anziché venire per visitare la valle dei templi di Agrigento, non vengano per passeggiare lungo i migliori marciapiedi del mondo.
E il tutto grazie alla pubblicità di Mr. Sidewalk.
Gian J. Morici